E’ un lungo comunicato che la Cgil agrigentina, nella persona del segretario provinciale Alfonso Buscemi, uomo da sempre equilibrato e corretto, ha diramato questa mattina contro il neo Direttore generale dell’Asp di Agrigento Giuseppe Capodieci.
Un comunicato infarcito di accuse più o meno pesanti nei confronti del Direttore, il quale viene preso di mira non tanto per la qualità del servizio che fino ad ora ha reso alla sanità agrigentina, ma quanto su alcune nomine che, evidentemente, il sindacato agrigentino non ha ben digerito.
Ma il vero nocciolo della questione – si legge nella nota – è che “il Direttore Generale invece di occuparsi della sanità agrigentina si è occupato di qualche piccolo trasferimento di qua e di là”.
Questa in sintesi la diatriba che vuole mettere in cattiva luce l’operosità del dott. Capodieci il quale, al contrario di quanto sostiene la Cgil, sin dal primo giorno del suo insediamento ha rivoltato come un calzino ogni settore della sanità agrigentina per capirne i problemi e risolverli nel più breve tempo possibile. Non ultimo, per fare un esempio, la realizzazione di nuove commissioni giudicatrici per quanto riguarda l’invalidità civile, eterno problema di tutto l’apparato sanitario agrigentino, che vede centinaia e centinaia di soggetti aspettare anche un anno per essere chiamati a visita collegiale.
Il vero problema, se dobbiamo dirla tutta, è che fra quei famosi “spostamenti di qua e di là”, ci sono due figli cigiellini, iscritti regolarmente al sindacato, i quali si sono rivolti al maggiore rappresentante della provincia di Agrigento per lagnarsi dei propri trasferimenti; insomma, come fanno i due fratellini piccoli quando uno ruba la nutella l’altro: subito è bordello e si comunica con il papà!
Tra l’altro, dato non sottovalutare, sembra che in questo caso la Cgil abbia preso il classico scivolone “estivo” dovuto forse al primo forte caldo. Il sindacato invece di occuparsi dell’attività lavorativa del Direttore Generale a favore della Sanità agrigentina, si occupa di trasferimenti dei propri iscritti. Evidentemente la segreteria provinciale avrebbe voluto forse prima essere avvisata, poi avrebbe riunito i vertici, e successivamente magari autorizzare (o no) gli eventuali trasferimenti con tanto di “suggerimenti” al capo della sanità agrigentina.
Un attacco strumentale che cerca di colpire chi, al contrario, sta sistemando una serie di ataviche noiose vicende sanitarie che fino ad oggi sembravano non essere risolvibili.
Suggeriamo sommessamente ad Alfonso Buscemi ad occuparsi come ha sempre fatto brillantemente fino ad ora ai problemi sanitari, quelli veri, che hanno causato un rallentamento in tutto l’apparato con conseguente ed inevitabile alto prezzo che alla fine, come accade sempre, a pagare è l’utente.
Altro che “migliorare la qualità del servizio sanitario agrigentino” – come viene scritto nella nota. La Cgil sembra più propensa a migliorare le posizione e i trasferimenti dei propri iscritti. E così, diciamolo chiaramente, non va.
Insomma, una Cgil che proprio non ti aspetti…