Legacoop agroalimentare Sicilia, tramite il responsabile Mimmo Pistone, interviene a fronte delle perduranti siccità e crisi idrica. E afferma: “Sono colpevoli i cambiamenti climatici, ma anche l’incapacità trentennale della classe politica di dotare la Sicilia, terra tradizionalmente arida, di infrastrutture adeguate. Non è tollerabile che il 50% delle dighe non sia collaudato, e che le reti idriche siano fatiscenti e dispersive. Il comparto agroalimentare è allo stremo, e necessita di provvedimenti urgenti e straordinari da parte dei governi nazionale e regionale. Riteniamo non più rinviabile un piano di capitalizzazione delle realtà cooperative dell’agroalimentare con la concessione di un contributo in conto capitale che favorisca l’incremento del capitale sociale, secondo legge 14 maggio 2009. E poi altre misure per facilitare l’accesso al credito, incentivi fiscali e pratiche di coltivazione agricola innovative. E poi la ristrutturazione del debito delle aziende agroalimentari maggiormente esposte attraverso la sospensione delle scadenze in atto, e la previsione di una spalmatura del debito esistente a 25 anni con un periodo di pre-ammortamento. E ciò anche ricorrendo alle garanzie Ismea. Nei prossimi giorni chiederemo al Governo della Regione di audire le associazioni datoriali e di categoria per affrontare il tema delle misure a sostegno di imprese del comparto agricolo e zootecnico”.
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