La Corte d’Assise d’Appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, ha emesso sentenza di secondo grado al processo per l’omicidio di Emanuele Burgio, ucciso alla “Vucciria” la notte del 30 maggio del 2021. E’ stato assolto Domenico Romano, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo ed Enzo Giambruno. E’ stata confermata la condanna a 18 anni di reclusione ciascuno per il fratello, Matteo Romano, e per suo nipote Giovan Battista Romano. La Procura Generale in requisitoria ha invocato la pena dell’ergastolo a carico dei tre imputati, contestandogli la premeditazione. Il delitto però non è stato riconosciuto dai giudici come premeditato, ma scaturito da una discussione degenerata, alimentata da contrasti covati da tempo.
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