“Ha ucciso la compagna a coltellate”: ergastolo

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Femminicidio con 28 coltellate: lui avrebbe ucciso lei di 34 anni meno di lui. La Corte d’Assise di Trapani condanna all’ergastolo un pescatore. Lui si difende: “Si è uccisa da sola”.

La Corte d’Assise di Trapani ha condannato all’ergastolo Ernesto Favara, 64 anni, di Marinella di Selinunte, frazione di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Lui alla vigilia di Natale del 2022 ha ucciso a coltellate la moglie, Maria Amatuzzo, di 29 anni, 34 anni meno di lui. Alcuni abitanti nella zona hanno prima udito le grida e poi si sono accorti della donna a terra nel cortile in una chiazza di sangue. E hanno lanciato l’allarme. I Carabinieri e i sanitari del 118 sono accorsi in via Cassiopea, a casa della coppia, teatro del femminicidio, e hanno sorpreso lui con tra le mani il coltello insanguinato, immobile, in stato confusionale, innanzi al cadavere della donna. Maria Amatuzzo nacque a Palermo e sempre visse nel Trapanese.

Ernesto Favara e Maria Amatuzzo

Il rapporto con Ernesto Favara, pescatore, è iniziato nel 2018. Hanno gestito insieme l’attività ittica. Sarebbe stata la gelosia a scatenare la furia omicida di Ernesto Favara. Maria Amatuzzo avrebbe voluto separarsi da lui. Insieme hanno procreato due figli, due gemelle adesso di 5 anni di età. Altre due figlie sono nate da precedenti relazioni della donna. Lei sul suo profilo social tra l’altro scrisse: “Amo le mie quattro figlie e mio marito Ernesto Favara”. Anche lui è padre di due figli frutto del suo matrimonio con una donna poi morta di malattia. I due avrebbero litigato più volte, tanto che sono intervenuti i servizi sociali, e i figli sono stati affidati ad una comunità alloggio per minori. 

Luogo omicidio

Alla vigilia di Natale del ’22 lei, già lontana da casa da lunedì 19 dicembre, gli avrebbe ripetuto: “Basta, vado via”. Lui l’ha inseguita nel cortile e l’ha colpita con un coltello da cucina 28 volte, come emerso dall’autopsia. Il fratello di lui, Antonino Favara, 57 anni, che abita nello stesso luogo, gli ha chiesto disperato: “Cosa hai fatto?”. E lui gli avrebbe risposto: “Mi ha fatto perdere le bambine”. Al processo, in aula, Ernesto Favara ha dichiarato: “Non sono stato io ad accoltellarla. Maria si è uccisa da sola colpendosi con il coltello davanti ai miei occhi durante una discussione che abbiamo avuto per le bambine. Io ho provato a toglierle il coltello dalle mani, per questo ci sono le mie impronte”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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