Azzeramento Giunta ad Agrigento, Natalie Re (MIG):” Mi auguro una rappresentanza di uomini e donne di alto livello per quel rilancio culturale auspicato da mio padre, Alberto Re”. Riceviamo e pubblichiamo

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“Agrigento, che da sempre e’ stata culla di civiltà e che è chiamata a preservare, oggi assurge alle cronache, oltre a quelle già note legate a problemi atavici quali la siccità, per l’azzeramento della giunta comunale. Un solo provvedimento con cui il sindaco Francesco Miccichè ha avocato a sé tutte le deleghe”.  Lo ha detto il presidente del movimento italiano per la gentilezza Natalie Re che aggiunge:”

Questo tema, che non mi coinvolge personalmente perché non ho interessi diretti, se non nella qualità di cittadina nativa del posto mi portano a delle considerazioni di natura umana più che politica. Perché se ne parla poco o niente, si sfugge dalla volontà di ricordare quanta violenza nelle parole può essere espressa. Ho perso mio padre per questo, Alberto Re, che ha tentato di elevare il dibattito culturale della città, un tentativo macchiato di sangue, ricordando che c’è un fascicolo aperto per istigazione al suicidio, la Procura attivamente procede occupandosi dei risvolti più oscuri di questa nostra città. La riflessione, seppur un po’ sofisticata, sento il desiderio di condividerla. In metrologia la riduzione a zero è il metodo di misurazione per il quale la grandezza da misurare e il campione sono introdotti contemporaneamente nel dispositivo di misurazione, in modo che i loro effetti si elidano reciprocamente (come, per es., nella bilancia). Potremmo dunque pensare all’elemento della giunta introdotto esattamente insieme a quello del suo opposto? Si elideranno a vicenda? Porteranno al minimo cosa? Certamente in questo spostamento, rimane un elemento fisso, immutabile: la cittadinanza. Ed allora il convincimento che ho sviluppato è molto vicino a quello del Pontefice, e trova conforto non tanto nell’autorità del pensiero cattolico quanto nei riferimenti di un pensatore quale G. Battista Vico. In buona sostanza, il suo schema sui corsi e ricorsi storici ci fa forse comprendere che, tra alti e bassi , l’uomo procede verso una direttiva ascendente. Da buon napoletano, povero e con una nidiata di figli, questo nostro geniale filosofo aveva forse intuito che non vale la pena di agitarsi per rivoluzionare la storia, perchè essa ci può offrire momenti di gloria, ma questi spesso trasmutano in delusioni e dolori. Meglio l’atarassia , come dicevano gli stessi epicurei, che non auspicavano il piacere in movimento, ma la serenità della “stasi”. Insomma, dall’ellenismo ai tempi moderni, il concetto dell’assurdità della guerra e dell ‘utilità’ della pace in qualunque situazione è stato ben illustrato da menti illuminate, ma anche semplicemente da cuori gentili. Possiamo appellarci all’aurea mediocritas latina, come al messaggio cristiano del porgere l’altra guancia. In ogni caso si comprende come gentilezza, comprensione, amore e rispetto possano quasi sempre bastare a condurci verso le migliori decisioni. Io auguro al primo cittadino, in memoria di mio padre e della sua congenita gentilezza, di ispirarsi ed ispirare la città tutta, rappresentata e delegata, attiva o sopita, spietata o gentile, a questa aurea mediocritas latina perché Agrigento fu Akragas ed Agrigentum. La nostra città merita un livello di rappresentanza alto, così altrettanto alto deve essere il dibattito politico, proteso all’interesse supremo della collettività. Lo auguro di cuore, affinché ogni azione sia guidata dalla gentilezza, più che virtù una qualità e una guida per la pubblica amministrazione”

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