Questo il comunicato stampa diramato questa mattina da parte del Cartello Sociale Agrigento sulla grave crisi idrica e sulla manifestazione di protesta che si terrà il prossimo 2 agosto.
“In vista della manifestazione popolare del 2 agosto per l’emergenza idrica ad Agrigento, continuano ad aumentare le adesioni. La popolazione locale, esausta per la continua carenza d’acqua e la gestione inefficiente delle risorse idriche, ha deciso di scendere in piazza per far sentire la propria voce e chiedere interventi urgenti da parte delle autorità competenti. La situazione idrica nel capoluogo e anche in provincia è diventata insostenibile, con frequenti interruzioni del servizio e turni di distribuzione insostenibili. Questo ha spinto sempre più cittadini, associazioni e comitati locali a unirsi alla protesta nella speranza di ottenere soluzioni concrete nell’ immediato e in futuro stabili e durature. Al termine del corteo i cittadini di Agrigento si rivolgeranno al Prefetto per sollecitare l’intervento delle autorità competenti. La crescente crisi, caratterizzata da frequenti interruzioni del servizio idrico e dalla scarsa quantità dell’acqua disponibile, ha spinto la popolazione a chiedere un’azione immediata e concreta. La richiesta di intervento al Prefetto mira a coinvolgere le istituzioni regionali e nazionali, sperando in una rapida risoluzione della situazione critica che sta mettendo a dura prova la comunità. Di contro, i ritardi nella formazione della giunta comunale ad Agrigento stanno suscitando preoccupazione, soprattutto in relazione all’emergenza idrica che affligge la città. La mancanza di un’amministrazione locale pienamente operativa rallenta la capacità di risposta alle criticità e ostacola l’adozione di misure urgenti necessarie per affrontare la crisi. I cittadini e le associazioni locali temono che l’inerzia amministrativa possa aggravare ulteriormente la situazione, rendendo ancora più difficile garantire un approvvigionamento idrico adeguato e costante. Suscita perplessità e sgomento l’ isolato e incomprensibile attacco alla Chiesa, che non fa altro che muoversi alla luce della dottrina sociale. Pensare e scrivere che ci sarebbe addirittura un disegno politico, o un’influenza ideologica nell’azione della Chiesa non solo dimostra disconoscere che la Chiesa, attraverso il suo impegno sociale, cerca di promuovere la giustizia, la solidarietà e il benessere comune, specialmente in situazioni di crisi come l’emergenza idrica ad Agrigento; attacchi che appaiono ingiustificati e controproducenti, poiché minano un’importante voce di supporto e guida per la comunità. La dottrina sociale della Chiesa mira a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, e ostacolare questo impegno può solo peggiorare le difficoltà che la popolazione sta affrontando. Siamo convinti che una grande partecipazione può agevolare la presa di coscienza della reale crisi da parte di chi ha le responsabilità per potere prendere quelle decisioni che possono alleviare le sofferenze della popolazione e sciogliere quelle tensioni sociali che rischiano di montare sempre più anche per effetto delle condizioni climatiche di questi giorni”.
Nota del Direttore
Dopo l’uscita dell’articolo relativo ad un “incomprensibile attacco alla chiesa…” il sottoscritto in tutte le salse ed in ogni luogo ha spigato i contenuti dell’articolo in questione. Difficile che dopo vari e vari tentativi la chiesa non abbia ancora compreso il significato di quelle righe. Strano come fatto, perchè le delucidazioni sono state rese in modo eloquente e preciso. Che pensare: deve essere per forza come dicono loro e, quindi, gridare allo scandalo? Oppure, peggio ancora, far finta di non aver letto le spiegazioni e continuare ad andare avanti per la propria strada. Fermo restando che le delucidazioni sappiamo essere state lette da tutto il clero agrigentino; alla luce di questo nuovo comunicato del Cartello sarò costretto, mio malgrado, a registrare un video nel pomeriggio di oggi con la speranza che l’audio e il video possano essere più pregnanti rispetto all’articolo scritto.
Diversamente, ce ne faremo una ragione che certamente non ci fermerà di continuare il nostro lavoro nel modo in cui l’abbiamo sempre fatto. Saremo anche antipatici in questo momento alla comunità pastorale; di contro ci fanno gonfiare il petto le decine, decine e decine di attestazioni che abbiamo ricevuto tra mail, waths e quanto altro. Non vorremmo essere costretti a pubblicarle.
Aspetto i nostri lettori stasera.
Lelio Castaldo