La Procura europea ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a nove indagati tra agrigentini e nisseni di truffa all’Unione Europea. I dettagli.
I terreni sarebbero stati confiscati, e quindi acquisiti dallo Stato. Oppure sarebbero stati di proprietà dell’Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. E invece nove indagati agrigentini e alcuni nisseni avrebbero dichiarato di averli in gestione loro, in particolare certificando il possesso di particelle in affitto, inducendo in errore l’Unione Europea per ottenere contributi europei o regionali. Con tale presunta ‘malandrineria’, risalente al periodo tra il 2017 e il 2022, i nove presunti truffaldini avrebbero ricavato oltre 600.000 euro. Adesso il procuratore europeo, Amelia Luise, ha notificato ai nove l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anticamera dell’istanza di rinvio a giudizio, contestandogli il reato di truffa. Entro 20 giorni hanno facoltà di opporre atti e mezzi a difesa i canicattinesi Emanuele Carlino, 27 anni, Michele Carlino, 75 anni, Antonio Milazzo, 79 anni, Salvatore Tavella, 36 anni, e poi Alessandra Mareri, 57 anni, di Rieti, Marianna Carlino, 29 anni, di Caltanissetta, Angelo Burgio, 33 anni, di Licata, Giuseppe Carlino, 33 anni, di Rieti, e Maria Cristina Giarratano, 29 anni, di Licata. Nell’ambito dell’inchiesta sono coinvolte anche quattro agricole: “Terre di Agrigento srl”, “Sapori e saperi mediterranei srl”, “Profumi e sapori di Sicilia srl”, “Adamo srl”. A fianco dei nove lavorano gli avvocati Calogero Meli, Salvatore Pennica, Giuseppe Barba, Giuseppe Riso ed Eleonora Cacciatore.