di Franco Pullara
Di giorno 1 agosto la notizia ufficiale che ogni viaggio della nave cisterna costa circa 50 mila euro, per una spesa pari a 43 euro a metro cubo, oggi 19 agosto arriva la verifica e i costi si aggirano sui 20mila euro… si sono sbagliati di poco.
È chiaro che, la stragrande maggioranza, di chi legge queste notizie ufficiali della Regione è gente con il sangue agli occhi perché vive sulla propria pelle i disagi per la mancanza d’acqua. Bisognerebbe essere più prudenti e più professionali.
Veniamo ai fatti, il responsabile della Protezione civile regionale scriveva giorno 1 ultimo scorso: «È stato possibile calcolare i costi solo dopo aver effettuato il primo trasporto. In base al tempo impiegato per le operazioni di carico e di scarico e per il tragitto di andata e ritorno, ogni viaggio costa circa 50 mila euro, per una spesa pari a 43 euro a metro cubo. Ringraziamo il dipartimento nazionale della Protezione civile, il Covi e la Marina militare per la disponibilità offerta e chiediamo di verificare i conteggi e valutare eventuali soluzioni diverse a un costo inferiore. Nel contempo, vogliamo rassicurare la comunità dell’Agrigentino che la Regione si è già adoperata per individuare fonti di approvvigionamento, di capacità anche superiore».
Oggi 19 agosto cambia la musica.
“In seguito – scrive sempre l’ing. Cocina – alla richiesta della Protezione civile regionale di verifica dei costi ritenuti eccessivi, inoltrata al dipartimento nazionale della Protezione civile e al Comando operativo di vertice interforze della Difesa (Covi), è risultato che il rifornimento di acqua nell’Agrigentino per mezzo della nave cisterna “Ticino” della Marina Militare, attraccata il 26 luglio nel porto di Licata, costerà alla Regione meno di quanto previsto e cioè 20.680 euro. Lo si evince dalla nota inviata alla Regione Siciliana dal Covi.
«Ringraziamo – aggiunge il dirigente generale della Protezione civile regionale Salvo Cocina – il dipartimento nazionale di Protezione civile, il Covi, la Marina militare e tutte le istituzioni che si sono subito attivate per rendere questo importante servizio alla Sicilia. Una collaborazione che è stata utile per tamponare la grave emergenza siccità che stiamo affrontando. Fortunatamente, la Cabina di regia, presieduta dal presidente Schifani, il gestore dei servizi idrici dell’Agrigentino, Aica, e alcuni sindaci del territorio, stanno lavorando in modo coordinato e con tempestività. Sono stati individuati nuovi pozzi che hanno permesso di immettere nelle reti quantità di acqua di gran lunga maggiori rispetto a quanto possibile con la nave cisterna (900 metri cubi a viaggio). Per questa ragione, al momento, verificata la concreta possibilità di approvvigionamento con la nave, terremo però in stand by questa soluzione».
Procede, infatti, la realizzazione delle opere previste dal primo Piano per l’emergenza idrica, finanziato con 20 milioni di euro dal governo nazionale a cui si stanno aggiungendo altri 38 milioni di risorse regionali.
«Gli interventi già effettuati nell’Agrigentino – prosegue Cocina – hanno consentito ad Aica di immettere nelle reti idriche 150 litri al secondo di acqua in più, 18 mila metri cubi al giorno, che supera l’apporto di circa 2 litri al secondo, per 5 giorni e neanche continuativi, che può arrivare con la nave cisterna. E, via via che gli altri interventi in programma si concluderanno, questo dato è destinato ad aumentare di altri 100 litri al secondo».