Lascito testamentario: guida in 5 punti

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Un lascito testamentario è una tipologia di donazione a un ente no profit che una persona predispone quando è ancora in vita, ma che si concretizza esclusivamente al momento della morte.

Per essere effettivo, il lascito deve essere inserito all’interno di un testamento e deve rispettare gli eredi: in questo modo diventanon solo una vera e propria volontà che deve essere rispettata post mortem, ma anche uno strumento importante per sostenere cause benefiche di estrema importanza. In questa breve guida esamineremo cosa è necessario sapere per fare un lascito con testamento valido ai fini di Legge.

1.   Cos’è un lascito testamentario

Un lascito testamentario è un atto ufficiale, valido ai fini di legge, che ogni persona in possesso delle proprie facoltà e che ha compiuto la maggiore età può decidere liberamente di inserire all’interno del proprio testamento.

Questo serve a destinare una parte o la totalità dei propri beni a uno o più enti o associazioni no profit, con l’obiettivo di fornire loro risorse preziose per portare avanti attività e progetti solidali.

2.   Come si redige il lascito testamentario

Il testamento è lo strumento attraverso il quale si esprime il lascito testamentario. In Italia esistono 3 differenti forme di testamento.

Il più comune e utilizzato è il testamento olografo,un documento scritto interamente di proprio pugno dal testatore (senza l’utilizzo di strumenti meccanici), datato, firmato e conservato in un luogo sicuro e accessibile dopo la morte.

C’è poi il testamento pubblico, che viene invece redatto da un notaio alla presenza di due testimoni. Infine, si può optare per il testamento segreto, scritto privatamente dal testatore o da una terza persona e consegnato sigillato a un notaio, che redige un verbale in presenza di testimoni.

Per evitare che sia impugnabile o considerato nullo, il testamento deve essere redatto in conformità con la legge e deve contenere, in modo chiaro, le informazioni sui beneficiari scelti. Inoltre, è possibile modificare, annullare e implementare l’atto in qualsiasi momento finché si è in vita e in pieno possesso delle proprie facoltà mentali.

3.   Cosa si può lasciare tramite lascito testamentario

Un lascito testamentario può riguardare denaro (anche sotto forma di conti correnti, titoli, obbligazioni, libretti/buoni postali, fondi di investimento o TFR), beni mobili (come gioielli, auto o opere d’arte) o beni immobili (come case o terreni), diritti (ad esempio, usufrutti) o partecipazioni azionarie.

È anche possibile destinare ad associazioni no profit polizze assicurative,ad esempio nominando l’ente come beneficiario della propria polizza vita, chenon fa parte del patrimonio ereditario.

4.   Obblighi e doveri del lascito testamentario

In Italia, la legge tutela quelli che vengono definiti eredi legittimari (coniuge, figli, e in assenza di questi, ascendenti) ai quali spetta sempre e obbligatoriamente una quota del patrimonio (“quota legittima”), che varia a seconda del numero e della tipologia degli eredi. Di conseguenza, nel lascito testamentario è possibile destinare alle associazioni no profit solo quella parte di eredità di cui una persona dispone liberamente e senza vincoli, che prende il nome di“quota disponibile”.

Se non si tiene conto di questo obbligo e non lo si rispetta, le disposizioni in favore di altri beneficiari potrebbero essere ridotte o invalidate.

5.   Tassazione del lascito testamentario

Il lascito testamentario segue le regole di ogni altro tipo di donazione e, per questo motivo, è esente da tassazione, in modo da incentivare questa pratica.

Chi sceglie di fare un testamento solidale deve inoltre sapere che questo è anche esente da imposta di successione e dalle imposte ipotecarie e catastali relative ai beni immobili, a condizione che l’ente utilizzi il bene per scopi istituzionali.

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