Ogni tanto si sveglia e gli scappa qualche minchiata. Però è simpatico…

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Sembrerebbe avere una cadenza bimestrale la pausa che resiste a dire qualche minchiatina al sindaco di Favara Antonio Palumbo.

L’ultima in ordine di tempo è l’avere definito “squadrista” la maggior parte dei pezzi del Consiglio comunale, quelli a lui non amici, i quali, in modo energico e perentorio, sono stati additati come squadristi solo perchè durante il suo discorso lo hanno interrotto per disquisire su una diatriba.

Ed è così che dal profondo del cuore Antonio Palumbo, etichetta quei consiglieri; un pulpito, oggettivamente, non proprio adatto a predicare per gli “apostoli infedeli” in quanto lo stesso primo cittadino rappresenta oggi quella parte di un partito comunista che anche i vecchi comunisti vogliono dimenticare nel più breve tempo possibile.

Antonio no, non dimentica, è un nostalgico; ed in quanto tale, oggi, nel 2024, usa ancora quel termine spregevole che rappresenta quel fenomeno sociale nato nel 1919 per usare squadre di azione paramilitari armate che avevano lo scopo di intimidire e reprimere con inaudita violenza gli avversari politici.

Infine c’è da sottolineare che Antonio continua a disconoscere (motu proprio) le regole stabilite dal regolamento che la parola ai consiglieri comunali viene concessa solo ed esclusivamente dal presidente del Consiglio ed anche a propria discrezione, dimenticando che il Consiglio comunale è sovrano.

Ma per lui non esiste nulla. Tanto è il primo cittadino!!!

Questa “distrazioni cadenzate” da parte di Palumbo servono comunque a rendere meno doloroso un percorso amministrativo che dura da alcuni anni e che, purtroppo, evidenza una scarsa attività lavorativa di una amministrazione che avrebbe dovuto (e potuto) fare molto, molto di più per far ritornare nella “norma” una città come Favara.

Fermo restando che Antonio rimane sempre un sindaco molto simpatico…


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