“Pressioni” per gestire il carburante all’aeroporto di Lampedusa; indagini concluse per 12 persone

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Avrebbero esercitato pressioni per gestire il carburante all’aeroporto di Lampedusa. La Procura di Agrigento, a firma del procuratore Capo Giovanni Di Leo e del Sostituto Rita Barbieri, hanno notificato l’avviso delle conclusioni delle indagini preliminari nei confronti di 12 persone tra dirigenti, manager e responsabili dell’Enac a fra questi il direttore generale dello stesso ente Alessio Quaranta con l’accusa di tentata concussione.

Ecco gli altri: Fabio Marchiandi, 60 anni (dirigente Enac); Arianna Ciani,45 anni (responsabile Enac), Gabriele Squillaci, 44 anni (dirigente Enac), tutti di Roma; Marco Di Giugno, 49 anni, di Palermo residente a Roma (dirigente Enac); Paolo Pietro Bonfiglio, 59 anni, di Catania (facente funzione della direzione aeroporto Sicilia Sud – Occidentale di Enac Palermo); Gaetano Palmeri, 55 anni, di Siracusa residente a Lampedusa (responsabile dell’ufficio Enac di Lampedusa).

Coinvolti anche gli avvocati Nunzio Fumagalli Pinelli, 78 anni, Giuseppe Pinelli, 46 anni, e Veronica Petrella, 50 anni, di Cremona residente a Cagliari; l’imprenditore Giacomo Cusumano, 63 anni, di Palermo e Antonio Buttafuoco, 71 anni, di Menfi (direttore aeroportuale Sicilia Occidentale di Enac fino al 2020). Le indagini risalgono ad un periodo compreso tra il 2018 e il 2021 e proseguite anche dopo il sequestro del deposito di carburante da parte della Guardia di finanza. L’imprenditore Cusumano avrebbe ricevuto in sub concessione la gestione del serbatoio di carburanti dello scalo lampedusano.

Fra le accuse ci sarebbero pressioni indebite a Gaetano Tafuri e Giovanni Amico, rispettivamente presidente e direttore dello scalo all’epoca dei fatti. Tutte azioni che sarebbero state finalizzate a “dare indebitamente in sub concessione a Giacomo Cusumano la gestione del deposito di carburante nell’aeroporto di Lampedusa”. Parti offese sono Tafuri, Amico, Ast aeroservizi, la Regione Siciliana e il Mit.

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