La Procura Generale di Palermo invoca in Appello la conferma della sentenza di condanna inflitta a Lorena Lanceri e al marito Emanuele Bonafede, presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro.
Il 7 giugno del 2023 la Procura di Palermo, ritenendo ricorrente l’evidenza della prova e scavalcando il filtro dell’udienza preliminare, ha disposto il giudizio immediato, subito condiviso dal Tribunale, a carico di Emanuele Bonafede, 51 anni, terzo dei Bonafede arrestati dai Carabinieri, e di sua moglie Lorena Ninfa Lanceri, 49 anni, con il nome in codice “Diletta”, entrambi di Campobello di Mazara, detenuti dal 16 marzo del 2023 e imputati di avere protetto e favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro, soprattutto ospitandolo a casa loro per il pranzo e per la cena, adoperandosi, come vedette, affinchè lui entrasse e uscisse indisturbato, e veicolando i suoi messaggi.
A testimonianza di ciò vi è anche una foto che ritrae Messina Denaro a casa della coppia seduto con tra le mani un bicchiere da cognac e un sigaro. La coppia (lei imputata di concorso esterno all’associazione mafiosa e lui di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena) ha scelto di essere giudicata in abbreviato. E il 12 gennaio scorso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Stefania Brambille, ha condannato Lorena Lanceri a 13 anni e 4 mesi di reclusione, ed Emanuele Bonafede a 6 anni e 8 mesi di prigione. Ebbene adesso, nell’ambito del giudizio di secondo grado in Corte d’Appello, il sostitito procuratore generale, Carlo Marzella, ha invocato la conferma della sentenza di primo grado.
E nel corso della requisitoria tra l’altro ha affermato: “Il comportamento della coppia non si può giustificare con l’ingenuità, né con la fragilità di chi subisce la forza di una personalità narcisistica come quella di Matteo Messina Denaro. Meno che mai con l’amicizia. Come si può essere amici di uno stragista, di chi ha commesso omicidi e ha ucciso bambini. Messina Denaro è stato riconosciuto come uno dei mandanti della strage di via dei Georgofili dove perse la vita anche la piccola Nadia Nencioni. Ed è stato condannato per il rapimento del piccolo Giuseppe Di Matteo. Gli imputati Lanceri e Bonafede erano perfettamente a conoscenza della persona che ospitavano in casa”. Dunque anche secondo la Procura Generale un rapporto di fedeltà assoluta ha legato la coppia al boss che avrebbe ricambiato con regali di valore: nel gennaio del 2017 Messina Denaro è stato padrino di cresima del figlio dei Bonafede, e gli regalò un orologio Rolex da 6.300 euro comprato l’11 gennaio nella gioielleria Matranga a Palermo, annotando la spesa in un pizzino ritrovato.
Così come in un altro pizzino emerso dalle indagini Lorena Lanceri rivela a Messina Denaro tutto il suo amore. Tale relazione avrebbe alimentato la gelosia di un’altra presunta amante del boss, la maestra Laura Bonafede, appena condannata in primo grado a 11 anni e 4 mesi di carcere. Infatti la Bonafede ha scritto a Messina Denaro: “Ho provato un po’ di sana gelosia, puoi capire anche perché. Io non posso partecipare a niente e gli altri sì. Ma va bene lo stesso, almeno so che ti muovi, che puoi uscire con Margot e che continui con le tue abitudini. So che mi racconterai quello che è successo ma dovrò aspettare”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)