Il Tribunale di Agrigento ha condannato otto imputati nell’ambito dell’inchiesta antidroga “Piazza Pulita”. Una banda di nigeriani e gambiani a lavoro nel centro storico.
Il 23 aprile del 2019, il martedì dopo il lunedì di Pasquetta, è stato il giorno in cui i Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno scatenato l’operazione antidroga intitolata “Piazza pulita”, alludendo alla “piazza di spaccio di droga” allestita nel centro storico della città dove immigrati dal Gambia e dalla Nigeria si sono insediati riversando hashish e marijuana per i giovani locali, spesso giovanissimi, a cavallo tra la minore e la maggiore età, con le compravendite appena fuori da scuola o innanzi ai locali della movida. All’alba oltre cento militari, al guinzaglio con i cani antidroga, hanno imperversato tra i tanti edifici fatiscenti nella zona antica a valle della Cattedrale, e che sono stati utilizzati come covi logistici per organizzarsi e nascondere la droga, con tanto di “vedette”. Dall’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, è emerso che il gruppo di spacciatori gambiani e nigeriani ha agito con aggressività e violenza. Le telecamere dei Carabinieri hanno testimoniato che in più occasioni gli africani hanno spaccato bottiglie di vetro in testa ai propri clienti colpevoli di non pagare quanto avrebbero dovuto o di ritardare i pagamenti. Le indagini sono state intraprese nell’ottobre del 2018. E ciò a seguito di ripetute ed esasperate richieste di aiuto da parte di residenti e commercianti della zona. I militari hanno iniziato a pedinare i sospettati, e si sono arrampicati fin sopra i tetti per spiarli. Sono stati filmati, di notte e di giorno, i luoghi e le attività di spaccio. E a riscontro sono stati controllati tantissimi giovani che prima di avventurarsi nella movida si sarebbero approvvigionati di hashish e marijuana dai pusher. Infatti ben 32 giovanotti sono stati segnalati alla Prefettura come consumatori di sostanze stupefacenti, la maggior parte minorenni, tra cui tanti sedicenni. Il giro d’affari è stato stimato in oltre 150 mila euro: ogni giorno, infatti, sono stati contati mediamente 40 scambi di stupefacente, per oltre 120 grammi di roba smerciata, e con un guadagno medio di oltre 600 euro per ogni giornata “lavorativa”, tra virgolette. Adesso la sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, ha sentenziato otto condanne:
4 anni e 1 mese di reclusione a Lamin Singhateh, 27 anni, del Gambia
3 anni e 9 mesi a a Sainey Danso, 25 anni, del Gambia
2 anni e 3 mesi per Mustapha N’Diaye, 29 anni, del Senegal
4 anni di reclusione a Mamadi Cissè, 24 anni, del Gambia
2 anni e 5 mesi per Henry Heraze, 25 anni, nigeriano
3 anni e 10 mesi di reclusione per Ballamusa Cham, del Gambia, 25 anni
3 anni e 10 mesi per Nathalie Verons, 49 anni, belga
2 anni e un mesi di reclusione per Mohamed Bah, 24 anni del Gambia.