Prefettura di Agrigento, da Romano a Caccamo

Condividi

Rotazione del ministero dell’Interno: il prefetto udinese Filippo Romano da Agrigento a Vicenza. E il prefetto palermitano Salvatore Caccamo da Vicenza ad Agrigento.

Filippo Romano

Il 23 maggio del 2023, 31esimo anniversario della strage di Capaci, Filippo Romano, 58 anni, originario di Udine dove ha giocato Zico, già commissario straordinario nei Comuni di Canicattì e Racalmuto, si è insediato nelle vesti di Prefetto ad Agrigento, al posto di Maria Rita Cocciufa. Adesso il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, lo ha trasferito in Veneto, a Vicenza. Ad Agrigento nel Palazzo bianco con le persiane verdi da cui si è affacciato anche Benito Mussolini, a ridosso delle piazze intitolate al presidente della Dc, Aldo Moro, e del re d’Italia, Vittorio Emanuele, è atteso un palermitano che ha lo stesso cognome di una cittadina della provincia, Caccamo, Salvatore Caccamo, 62 anni, che saluta Vicenza, dove è stato prefetto dal dicembre del 2023.

Salvatore Caccamo

 Nel suo curriculum si legge: dal 28 dicembre 2021 è stato Vice Prefetto Coordinatore della Prefettura di Foggia, commissario straordinario e liquidatore dell’ATO Idrico numero 5 di Enna, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società di Regolamentazione Rifiuti – S.R.R. di Enna, commissario straordinario Coordinatore alla Provincia Regionale di Enna e nei Comuni di Mascali, Scalea, Bovalino, Bova Marina, Castelvetrano e Misterbianco, Presidente della Commissione Straordinaria al Comune di Caltavuturo, componente della Commissione Straordinaria al Comune di Caccamo e Viceprefetto Vicario Coordinatore alla Prefettura di Enna, un palmarès da fuoriclasse. Il prefetto Filippo Romano, in quanto “trait d’union” (anello di congiunzione) tra la provincia e il governo nazionale, quindi il ministero dell’Interno, si è occupato dell’emergenza immigrazione, conseguendo l’obiettivo prioritario di risolvere il sovraffollamento del Centro d’accoglienza di Lampedusa. Poi ha lavorato contro l’emergenza idrica, accogliendo in Prefettura riunioni civiche, tecniche, politiche, agendo da pungolo per contribuire a risolvere la sete. Poi ha praticato con costanza l’opera di sensibilizzazione su diverse tematiche nelle scuole, a fianco delle generazioni emergenti. E poi ha sostenuto con convinzione e determinazione “Agrigento Capitale della Cultura 2025”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Notizie correlate

Leave a Comment