Il Consiglio dei Ministri ha impugnato, perché ritenuta incostituzionale, la norma tramite cui nell’ottobre scorso l’Assemblea Regionale Siciliana ha annullato le elezioni di secondo grado indette con un decreto del presidente della Regione Renato Schifani. La norma fu inserita in fretta e furia nel disegno di legge di riforma in materia urbanistica. Il centrodestra intese così bloccare le elezioni di secondo grado già fissate da Schifani per il 15 dicembre scorso. Si decise di rinviare il voto al 2025 in una domenica compresa tra il 6 e il 27 aprile. Nel frattempo sarebbe stata approvata un’altra norma per ripristinare l’elezione diretta, e non di secondo grado, delle Province. Lo stop del governo nazionale conferma ancora una volta che senza la cancellazione della riforma Delrio, che nel 2014 ridefinì il sistema delle Province cancellando le elezioni dirette, qualsiasi legge che punti a reintrodurre le elezioni dirette sarà bloccata.
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