Agrigento Capitale della Cultura, Ordine Architetti: “Blocchiamo subito la macchina del fango sulla città…”

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“Blocchiamo la macchina del fango sulla città di Agrigento e sosteniamo le istituzioni impegnate ad aprire l’anno in cui si celebra la Città dei templi, quale Capitale italiana della Cultura”.

È questo l’appello dell’Ordine degli architetti di Agrigento, lanciato alla società civile agrigentina, in occasione della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Pur non negando evidenti ritardi nell’organizzazione – afferma il presidente dell’Ordine, Rino La Mendola – sentiamo il dovere di incoraggiare chi è delegato a organizzare le attività di Agrigento 2025 e auspichiamo che non prevalga la solita gogna mediatica autodistruttiva, alimentata dagli stessi agrigentini, che rischia di mortificare, ancora una volta, la Città dei templi e le sue eccellenti emergenze culturali, artistiche paesaggistiche e ambientali, fino al punto di ispirare la mano di un noto scrittore che, riferendosi ad Agrigento, auspica addirittura ‘un piccolo bombardamento sismico’ per ricostruirne il paesaggio e renderlo visibile”.

Gli architetti – prosegue il presidente La Mendola – stigmatizzando affermazioni gravi come queste, sono pronti a sostenere le istituzioni competenti con progetti concreti come quello di istituire, nella Valle dei templi, ‘Mediterranea’: una biennale di arte e architettura che coinvolgerebbe artisti e architetti di chiara fama internazionale che sarebbero chiamati, con cadenza biennale, a offrire il loro contributo artistico e professionale per alimentare un crescente confronto culturale tra i Paesi che ricadono nel bacino del Mediterraneo stimolando, contestualmente, nuova arte e nuova architettura contemporanea di qualità. Il progetto rilancerebbe Agrigento quale porta d’Europa nel Mediterraneo e avrebbe una ricaduta positiva sulla città non solo dal punto di vista culturale ma anche economico”.

“Siamo pronti – conclude La Mendola – a coinvolgere esperti di caratura internazionale, il mondo accademico, il nostro Consiglio nazionale e l’Umar (Unione Architetti nel Mediterraneo), per stimolare la partecipazione all’iniziativa di artisti e architetti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo purché le istituzioni competenti manifestino, prima possibile, la volontà di portare avanti il progetto”.

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