“Agrigento Capitale” chiama Marco Catalano

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Detrattori e giornalisti bugiardi non hanno frenato, comunque, l’aspetto positivo che ruota attorno ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.

Tantissimi, infatti, quasi la totalità, guardano questo evento come la rara possibilità di un riscatto che possa partire proprio da Agrigento e sfruttare in pieno l’occasione che si presenta.

Il mondo dello spettacolo guarda con apprensione le vicende e, nonostante le sterili polemiche, è pronto ad affrontare nel migliore dei modi lo straordinario evento.

Social scatenati, non solo per infangare, però. C’è chi attraverso i social spera, propone e promuove eccellenti figure locali delle quali, siamo certi, cattiva figura non ne faranno fare. E così sono partiti i dibattiti in merito alle possibili soluzioni o citando professionisti che con il loro contributo potrebbero risultare un valore aggiunto a livello organizzativo e promozionale.

Tra i nomi più citati “spicca” quello di Marco Catalano , agrigentino DOC , simbolo della città dei Templi a livello nazionale nel settore dell’intrattenimento notturno, promoter di divertimento “sano” che da più di vent’anni si spende in campagne contro l’abuso di alcol e droghe, icona del panorama siciliano e vocalist pluripremiato.

Lo abbiamo avvicinato per sentire il suo parere. Dice: “Sono molto contento che tanti amici concittadini mi vedano come una risorsa, dice Catalano, ma so per certo che non è per niente facile strutturare un calendario per la durata di un anno intero, quindi capisco bene che possono esserci delle difficoltà a prescindere da chi gestisca o organizzi”.

Catalano continua: “Non credo che un singolo nome possa incidere così tanto nell’ottica organizzativa, serve un vero e proprio “tavolo tecnico” anche collaterale, fatto da imprenditori, organizzatori e gestori locali che propongano e arricchiscano il programma anche dall’esterno con iniziative private in modo da ampliare l’offerta. Sfruttare una occasione simile sarebbe straordinario e pertanto mi metto a completa disposizione della mia città – conclude Marco Catalano – e qualora servisse il mio supporto di certo non mi tirerò indietro”.

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