A 101 anni si sottopone ad impianto di pacemaker: il primo intervento della sua vita

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L’unicità della storia del paziente di 101 anni è data dall’ottimo stato di salute generale dell’anziano, che non presentava nessun’altra patologia e non assumeva alcuna terapia farmacologica. Questo intervento è stato infatti il primo della sua vita. La procedura di impianto non prevede una tecnica minimamente invasiva: si incide la cute sotto la clavicola e, grazie alla guida radioscopica, gli elettrodi, necessari per la trasmissione dell’impulso elettrico, vengono posizionati nel cuore attraverso una via venosa. Queste terminazioni elettriche vengono «testate» e poi collegate al pacemaker, una sorta di scatolina inserita sottocute accanto alla zona di incisione. Il paziente, dopo 24 ore di osservazione per verificare il corretto funzionamento del dispositivo, ha lasciato l’ospedale in buone condizioni, pronto per riprendere le sue attività quotidiane.

«Avevo dei giramenti di testa e mi sentivo affaticato, non mi sentivo più sicuro ad uscire da solo – racconta G.C. -. Sono un uomo ancora mentalmente attivo e lucido e sottopormi all’intervento mi sembrava un’opportunità per tornare a fare le cose che amo e alle quali ultimamente, a causa dell’eccessivo affaticamento, avevo dovuto rinunciare. Ora ho ripreso a fare la passeggiata quotidiana, vado a fare la spesa, mi incontro con gli amici al bar vicino a casa».

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