Addio ad Andrea Purgatori. Mancherà la sua mente brillante

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Se penso al Giornalista di inchiesta in cima a tutti c’è sempre stato lui, Andrea Purgatori.

La notizia della sua morte scuote tutti, colleghi e persone comuni.

Tutti lo hanno conosciuto ed amato per il suo modo così schietto, astuto, autentico di occuparsi di casi che sono stati definiti – e talvolta sono ancora – irrisolti. Si pensi ad Ustica, al caso Orlandi, o la morte dei giudice Livatino. Per anni si è occupato delle più importanti inchieste giudiziarie, e poi di terrorismo, criminalità, intelligence per il corriere della sera. E non in ultimo i suoi innumerevoli reportage, la sua trasmissione Atlantide su La 7. Conosceva benissimo l’inglese e questo lo metteva sempre nella condizione di capire tutto nei minimi particolari e di comunicare lì dove ogni comunicazione sarebbe stata difficile. È stato inviato dalle zone di guerra, autore di importantissime inchieste giudiziarie.

Giornalista, conduttore, autore e sceneggiatore, è noto il suo contributo al documentario Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi.

La notizia della sua morte all’Ansa arriva dai suoi figli Edoardo, Ludovico, Victoria e dalla famiglia rappresentata dallo studio legale Cau.

Muore a 70 anni, il giornalista perfetto, con la sua voce inconfondibile. A portarlo via una breve fulminante malattia.

\”Una mente brillante” – sottolineano i familiari distrutti dal dolore.

Mancherà la sua mente brillante. E pure la sua voce.

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