Registriamo un deficit di attenzione da parte di Aica nei confronti dei cittadini, e soprattutto nei confronti di quelle famiglie, che trovandosi nella situazione di disagio economico , si vedono costretti a pagare il costo del servizio idrico integrato per intero, senza poter usufruire del “bonus sociale idrico” riconosciuto dalla legge.
Il bonus acqua è un’agevolazione fiscale prevista dal Ministero dell’Ambiente che prevede agevolazioni e sconti sulle bollette idriche per le famiglie economicamente disagiate.
Lo sconto si aggira intorno al 20% – 30 % del totale della bolletta dell’acqua per le famiglie bisognose. I requisiti necessari per poter usufruire del bonus sono : reddito uguale o inferiore a € 8.265,00; reddito pari a €20.000 se si hanno almeno 4 figli a carico; appartenere ad un nucleo familiare titolare di reddito o pensione di cittadinanza.
Oltre ai requisiti economici, è necessario anche essere residenti nella casa in cui si chiede il bonus idrico, e avere un’abitazione che non rientri nelle categorie di lusso.
Un sostegno concreto per le cosiddette utenze deboli in un momento in cui i costi energetici e l’aumento indiscriminato dei prezzi, stanno mettendo in difficoltà sempre più persone.
Come ci spiega l’Arera il processo di riconoscimento del bonus sociale idrico, ha richiesto maggiori approfondimenti e adempimenti preliminari, correlati al rispetto della normativa in materia di Privicy che competono ai Gestori del SII, di conseguenza, il bonus sociale idrico 2021 verrà riconosciuto agli aventi diritto nel corso dell’anno 2022 secondo le modalità previste con la delibera 106/2022/R/com.
Il ritardo dunque dipende dal gestore del servizio idrico integrato, ma ci chiediamo per quanto tempo ancora dovrà protrarsi? Cosa Aspetta dunque il gestore Aica ad adempiere ? A chi è imputabile la responsabilità di tale ritardo? Pretendiamo delle risposte , considerando che a pagare il prezzo più alto di una crisi economica globale sono sempre le fasce piu deboli.
Confidiamo in un intervento più incisivo da parte del presidente dell’Ati Dott. Domenico Gueli, che si faccia carico del problema e si attivi per una più celere soluzione, risolutoria, in considerazione del fatto che l’acqua è un bene pubblico essenziale di vitale importanza.