La violenza non è mai un fine giustificabile a prescindere dalle ragioni seppur legittime che spingono un soggetto a perdere” le staffe”.
Esprimiamo la nostra solidarietà seguita dal nostro disappunto per la violenza subita, al dipendente dell’Aica e ai dipendenti del comune di Favara.
Ci sentiamo però di suggerire al sindaco Palumbo ed ai vertici dell’Aica di non tirare troppo la corda nei confronti di cittadini utenti, che spesso, proprio dai loro uffici, vengono ignorati quando si tratta di dare risposte in merito ai servizi essenziali, i cui costi con i relativi disservizi ricadono sull’intera collettività.
Purtroppo riceviamo spesso lamentele da parte di cittadini che non riescono neanche a parlare con i dipendenti degli uffici e, quando invece ne hanno la possibilità ricevono, risposte poco soddisfacenti con toni poco consoni a quelli di un dipendente pubblico…
Diverse volte la scorsa estate abbiamo cercato di contattare il sindaco Palumbo per avere dei chiarimenti in merito alle innumerevoli cartelle esattoriali ricevuti dai cittadini favaresi che presentavano vizi di sostanza e di forma che si sarebbero potuti risolvere d’ufficio, con la nostra intermediazione, se soltanto l’ufficio tributi si fosse degnato di rispondere alle nostre richieste, limitando i danni, senza aggravi di costi a carico dei cittadini favaresi.
Per quanto riguarda Aica , ci troviamo innanzi un’azienda che non risponde alle innumerevoli richieste inviate via pec dalle scriventi associazioni , che ribadiamo essere legittimate ad un coinvolgimento in materia di “servizi di pubblica utilità,” che essendo di specifica competenza, vanno trattate con le associazioni dei consumatori riconosciute a livello ministeriale.
Appare stucchevole che con gli uffici di riferimento della società privata della precedente gestione, riuscivamo ad avere una interlocuzione diretta, con Aica ,società pubblica , con il direttore generale e con il cda , invece non riusciamo neanche ad avere un incontro interlocutorio. Perchè?
Una società consortile ha l’obbligo di informare e condividere con le associazioni che rappresentano i cittadini da statuto, i percorsi che si intendono intraprendere per ridurre al minimo i disservizi, ascoltare le istanze delle associazioni comporterebbe una riduzione
in termini di contenziosi in via extragiudiziale, attraverso l’istituzione di una commissione di conciliazione prevista da Arera. Tante altre iniziative si potrebbero mettere in campo se da parte di Aica ci fosse la volontà di stabilire un rapporto con le associazioni dei consumatori che rappresentano i cittadini, gli utenti in genere.
Ad oggi una tale volontà manca. Troppi silenzi….che comunque fanno tanto Rumore…
Speravamo che il criterio meritocratico nella scelta del management di Aica fosse prevalente…. invece la politica ha scelto, e non sicuramento i migliori.
Adiconsum Unione Nazionale dei Consumatori Cittadinanza Attiva
F.to Ilenia capodici F.to Manlio cardella F.to Pippo Spataro