Fra gli spiati in tutta Italia dal sistema di hackeraggio di Milano c’è anche un agrigentino; si tratta di Adriano Barba, attuale segretario provinciale di Fratelli d’Italia nonchè già presidente Lyons Agrigento.
Lo abbiamo avvicinato per sentire le sue impressioni.
Come ti senti a far parte di un nutrito gruppo italiano di personaggi altamente importanti ad essere spiato da quell’ex poliziotto della Digos di Milano che si è divertito a sbirciare nelle vite altrui?
“Prendo atto dagli organi di stampa che sarei anche io rimasto vittima di dossieraggio; dopo questa notizia nomn posso che essere sorpreso ed amareggiato. Attendo con fiducia il lavoro da parte degli organi inquirenti al fine di fare luce su una vicenda che io ritengo altamente inquietante”.
La notizia uscita nei giorni scorsi che impressione ti ha fatto prima di sapere, ahimè, che anche tu facessi parte del calderone degli spiati?
“Quando ho appreso questa sconcertante notizia ho mostrato lo stesso senso di preoccupazione che ha suscitato in tutta l’opinione pubblica. Prova ad immaginare cosa ho provato quando ho saputo oggi di essere stato violato nella mia privacy”.
Sei anche amministrator delegato di Rete Gioco Italia, una società che si occupa di servizi ed intrattenimento. Risulterebbe che anche questa società sia stata spiata-
“Si, è vero, anche la società è stata spiata. Ci riserviamo entrambi, sia io che la società, alla conclusione delle indagini di costituirci parte civile. Certamente siamo dinnanzi ad un fatto che inquieta molto l’Italia e gli italiano perchè in questo modo nessuno è più al sicuro o sentirsi al riparo da ingerenze della propria sfera privata. Occorrono indagini ed eventuali punizioni esemplari in quanto, reati del genere, destabilizzano la serenità di ognun di noi e potrebbero aprire scenari davvero terribili per il futuro della nostra società”.