Agrigento capitale della cultura 2025? Smettiamola di farci prendere ancora in giro da politici da 4 soldi. Prima un briciolo di civiltà, poi l’aeroporto ed infine, forse, la cultura

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Dopo la prognosi infausta (cioè che non lascia speranze) da parte dell’Ordine degli Architetti di Agrigento che vuol costringere gli agrigentini (come ha da sempre fatto la classe politica) a soffire maledettamente per la mancata realizzazione di infrastrutture degne di tale nome nel nostro territorio, adesso è arrivato il momento di costituire un mega comitato che ha l’unico obiettivo di realizzare l’aeroporto ad Agrigento.

Pazienza se gli architetti agrigentini privilegiano il ponte sullo stretto; cercheremo di trovare altri Ordini magari più sensibili (visto che la politica se ne frega) e che abbiano più a cuore le sorti di una costituita da 440 mila persone. Persone, queste, che da sempre hanno vissuto nella mortificazione assoluta, costretti a condividere strade, porti e linee ferrate che in Africa, oggi nel 2022, non esistono più da anni e anni. Un dramma vissuto sempre al limite borderline, tra la civiltà e il degrado.

Come fare arrivare ad Agrigento milioni e milioni di persone che vorrebbero visitare la Capitale della Cultura? Atterrano a Palermo, Catania o Trapani e poi? Poi, cruna in mano, si spera di arrivare vivi (dopo ore e ore di viaggio indimenticabile) per finalmente poter visitare l’eventuale Capitale (della Cultura).

Ci affidiamo all’Ordine degli ingegneri, ad altri Ordini, alle associazioni, ai comitati, ai Club Service, al sindaco, al commissario della Provincia, al presidente del Consorzio Universitario e comunque a tutti coloro che mostrano un certo interesse che abbia lo scopo finale di dare un minimo di dignità ad un territorio che la classe politica locale ha ridotto ad uno straccio grazie ad un irrefrenabile desiderio di mantenere l’interlocutore (elettorale) agrigentino in condizioni pietose, costringendolo alla precarietà, al bisogno che al posto del sacrosanto diritto diventa utopia, necessità per poter pregare, leccare, piangere ai piedi dell’onorevole di turno. Il tutto per un pezzo di duro pane. Altro che strade e aeroporti! La politica lo sa bene; i nostri politici e politicanti da quattro soldi non vanno d’accordo con il pensiero del Sommo Poeta, il quale debellava “il viver come bruti”, e che prediligeva “la virtute e la canoscenza”. A noi hanno tolto anche la dignità.

Tutti, persino Pepè, tranne forse l’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, sono a conoscenza che oramai visto e considerato che le casse dello Stato italiano sono ridotte all’osso, l’unica opera realizzabile ad Agrigento con costi relativamente bassi e con tempi immediati è l’aeroporto. Smettiamola di parlare di strade, autostrade e linee ferrate. Per favore!!!

Tanti i bastoni tra le ruote per realizzare questa struttura nella città della Valle dei Templi. Dapprima la politica (quella agrigentina) la quale da sempre non ha mai voluto interessarsi in tal senso. Forse minacciata da Palermo e Catania? Certamente Palermo e Catania non vedrebbero di buon occhio l’apertura di uno scalo aeroportuale ad Agrigento. Congestionati si, alla grande; attese e ritardi di ore si, alla grande. Ma guai ad aprire altri scali. Comiso e Trapani ne sanno qualcosa. E finiamola, per favore, con gli studi di costi, passeggeri e quanto altro per camuffare, invece, miserabili interessi.

Se ricordiamo quel Vito Riggio, per anni e anni presidente dell’Enac, un siciliano doc, vengono solo i brividi. Ci si affida al nuovo presidente, Pierluigi Di Palma e alla sensibilità delle donne che per tre quarti compongono il Consiglio di Amministrazione.

Realizzare un aeroporto significherebbe partire con il 50% di vantaggi in più per vincere quella dannata sfida che porterebbe Agrigento verso quella meta sfiorata un paio di anni addietro. Un traguardo, lo ribadiamo, fortemente penalizzato dalla mancanza di strade, porti, linea ferrata, e appunto, l’aeroporto.

Non venga sminuito il lavoro incessante e certosino che in questi mesi hanno portato avanti il sindaco di Agrigento Franco Miccichè e il presidente dell’Ecua Nenè Mangiacavallo.

Che siano loro i primi a spronare tutti per la creazione di un comitato pro aeroporto per far sentire la propria voce, per far valere un minimo di diritti ma soprattutto per fare vivere dignitosamente una popolazione affamata di elementare civiltà.

L’unione fa la forza. Uniamoci tutti, facciamo sentire la nostra voce, giorno dopo giorno. Prima o poi un briciolo di rossore la politica nostrana dovrà pur provarlo…

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5 Thoughts to “Agrigento capitale della cultura 2025? Smettiamola di farci prendere ancora in giro da politici da 4 soldi. Prima un briciolo di civiltà, poi l’aeroporto ed infine, forse, la cultura”

  1. filippo triassi

    Carissimo Direttore, io sono sempre stato quello che prima del ponte venga l’aeroporto, anche se io, per la mia età anagrafica dispero di vederlo.. Se si dovesse veramente fate un comitato per spronare i politici, quelli agrigentini e quelli romani, prima di tutti ,il ministro delle infrastrutture (per me ancora lavori pubblici), io ci sarò. Voglio solamente ricordare, che al di sopra di tutte le pastoie della burocrazia, e mi riferisco alle varie associazioni che rompono, in contrada Burrainiti esisteva un aeroporto militare, che io ricordo benissimo, e che ora, mi pare, esiste una pista per appassionati. Sarebbe l’inizio del vero aeroporto e l’inizio della spirale crescente della città in sviluppo in tutti i sensi..

  2. Viky

    Basti pensare che da Bologna o da Bergamo sono in grado di raggiungere Lampedusa in meno di due ore. Noi che siamo nella stessa provincia ce ne mettiamo almeno 4 (in aereo) oppure 9/10 in nave. D’accordissimo sull’aeroporto ma la capitale della cultura non dovrebbe avere qualche sacco di spazzatura in meno? Ma il sindaco cosa aspetta a mettere le fototrappole e far pagare chi sporca, invece di caricare tasse sui pochi che pagano? Viviamo in una città sporca, sporchissima, altro che cultura.

  3. Manlio Cardella

    Finalmente anche un certo giornalismo, senza alcun condizionamento , spara ad “alzo zero” contro la folta schiera di ” bastian contrari” impegnati a “non realizzare” l’ Aereoporto Valle dei Templi”, per non urtare contro gli interessi miliardari che ruotano attorno agli aeroporti di Palermo, Catania/Comiso, Trapani.

  4. genny

    Ma quale aeroporto??? Capitale dell’inciviltà e dell’INDECORO edizioni 2022-2023-2024-2025!

    Ieri pomeriggio, verso le 17, percorrendo in auto la bretella che costeggia piazzale Rosselli – stiamo parlando della “porta d’ingresso” principale alla città – ho nuovamente assistito a uno spettacolo da terzo mondo:
    sulla grande aiuola a verde (per modo di dire) posta dietro alla biglietteria bivaccavano per terra una serie di “risorse” adagiate su CARTONI poi lasciati in loco. Stessa identica scena sotto i portici del palazzaccio accanto alla stazione degli autobus.
    Uno schifo immenso! Una tristezza infinita, che forse neanche nella zona della stazione di palermo si riscontra.
    La città si è fatta squallida perché si consente a questi immigrati di lordare, inquinare, rovinare il paesaggio urbano. A ciò si aggiunge l’inciviltà di alcuni ggiurggintani che gravitano perennemente intorno alla via atenea.
    I turisti, dopo due-giorni-due di soggiorno, sono ovviamente saturi di questo schifo e se ne vanno altrove.

  5. Antonio calamita

    Per tutti gli agrigentini dovrebbe essere un motto “AEROPORTO SUBITO”

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