L’Akragas Folk Dance Group, invitato dall’1 al 7 aprile in rappresentanza dell’Italia e della Sicilia, ha partecipato per la 3ª volta al “Mallorca World Folk Festival”. Il gruppo, diretto da Nino Lauretta e preparato da Fabio Gueli, allievo prediletto di Pippo Agozzino, ha riscosso grandi consensi con le sue performance.
Quello di Palma de Mallorca, ancora oggi uno dei migliori al Mondo, è un sempre stato un Festival che senza proclami o frasi ad effetto e prive di valore, si è preoccupato di portare avanti le tradizioni dei raggruppamenti folklorici che vi hanno preso parte.
La cosa che più colpisce però non è tanto il ritorno a otto anni di distanza dalla sua ultima edizione, a causa di problemi finanziari che hanno investito l’isola, ma la cerimonia di presentazione al Consell de Mallorca (il Governo dell’Isola) patrocinatore del Festival, apertasi con il ricordo, alla presenza delle figlie, della più importante personalità in ambito folklorico maiorchino, ovvero Bartomeu “Tomeu” Ensenyat(https://es.wikipedia.org/wiki/Bartomeu_Ensenyat_i_Estrany), fondatore del Festival di Folklore di Palma oltreché del primo gruppo di danza dell’isola, la cui figura è connessa con quella di Enzo Lauretta.
Dopo aver fondato e diretto per diverso tempo la “Escola de Musica i Danses de Mallorca”, che più volte è ritornata ad Agrigento vincendo anche un Tempio d’Oro, Bartomeu Ensenyat decide poi di affidarla a Gabriel Frontera Mestre, attuale presidente della scuola e organizzatore del “Mallorca World Folk Festival”, il quale non perde mai occasione di ricordarlo.
(A lui è intestato un Premio che viene consegnato durante il Festival e una Piazza inaugurata anni addietro, alla presenza dell’allora Presidente di Giuria del Festival Enzo Lauretta.)
Una vicenda che ricorda da vicino quello del Gruppo Val d’Akragas, recentemente autoproclamatosi anche “Scuola di Folklore”, e di chi,dopo averlo ricevuto in consegna temporanea dal Prof. Enzo Lauretta e dalla Sig.ra Ina Re Capriata ha invece deciso con un espediente di rifondare un altro soggetto, dimenticando chi lo aveva preceduto e fondato.
Ma del resto, la pratica del revisionismo nei confronti di chi ha operato in precedenza sembra essere ormai una consuetudine radicata dalle nostre parti come testimonia pure il Festival Internazionale di Folklore di Agrigento di cui gli amministratori locali, i funzionari e soprattutto sedicenti esperti di storia delle tradizioni popolari, ne danno per scontato la nascita nel 1954, stralciandone vergognosamente dalla storia la figura di chi lo ha pensato, ideato e realizzato, ovvero il Prof. Enzo Lauretta.
Sue sono infatti l’invenzione del Tripode dell’Amicizia e della Fiaccolata oltre che la competizione con l’assegnazione del Tempio d’oro come in una sorta di Olimpiade del Folklore, così come l’idea di trasmettere con il Festival tutti quei valori – quali l’Amicizia e la Fratellanza tra i Popoli senza distinzione di Etnia, Lingua o Religione, etc. – che costituiscono l’ossatura fondamentale dell’attuale “Mandorlo in Fiore”, di cui era privo in origine, e che gli sono valsi il riconoscimento dell’iscrizione nel registro dei beni immateriali della Regione Siciliana.
E questo ancora prima che l’Unesco stesso arrivasse a parlare di Patrimoni Materiali o Immateriali.
Strana Città insomma la nostra, che nonostante la mancanza di memoria ha goduto e gode non solo di queste ma di tante altre importanti iniziative come l’U.S. Akragas, il Premio “Efebo d’Oro”, il
Piccolo teatro pirandelliano e il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani strettamente legate al loro fondatore e che invece parrebbero sbucate dal nulla.