Finanziamento europeo da 1,4 milioni di euro a beneficio delle imprese agricole della provincia di Agrigento per investimenti in servizi di agriturismo, fattorie didattiche e per la vendita di produzioni aziendali. Lo prevede 19.2 “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo” nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Siciliana.
“L’obiettivo della misura – dice Giuseppe Sciarabba, presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno, da vent’anni nel settore dell’europrogettazione in Sicilia – è il miglioramento delle prestazioni economiche delle aziende agricole, incoraggiandone la ristrutturazione e l’ammodernamento, puntando all’orientamento al mercato. Verranno sostenute le attività rivolte al completamento di filiere locali ed alla valorizzazione delle specificità culturali ed enogastronomiche connesse alle produzioni agricole ed alimentari di qualità, il rafforzamento dell’offerta turistica con strutture di accoglienza e servizi innovativi. Per ciò che riguarda i servizi, il bando intende promuovere la diffusione di attività di agriturismo, attraverso l’implementazione di servizi informativi, redazione di brochure, investimenti in strutture per attività ricreative, sportive e culturali, per attività di ospitalità e di ristorazione”.
La dotazione finanziaria della misura è di 1,4 milioni di spesa pubblica, di cui 847 mila euro di quota FEASR. I comuni interessati dalla misura sono Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Comitini, Favara, Grotte, Lampedusa e Linosa, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Ravanusa.
“Le spese ammesse al finanziamento – spiega Sciarabba – sono quelle per interventi per agriturismo e per la diversificazione aziendale verso attività extra-agricole tra cui le iniziative riguardanti le fattorie didattiche, e l’attività di ristorazione, purché congiunta a quella di ospitalità. E ancora, la realizzazione nella azienda agrituristica di punti vendita e trasformazione dei prodotti aziendali in prodotti non compresi nell’Allegato 1 del Trattato, tra i quali anche i prodotti artigianali. Infine – conclude Sciarabba – investimenti per l’offerta di servizi per l’agriturismo relativi alla realizzazione di attività informativa, promozione di attività extra-agricole, attività sportive, ricreative e culturali, ivi inclusi interventi per la fruizione di aree naturali quali Natura 2000, parchi o riserve”.