AICA, Provvidenza sollecita i Comuni inadempienti. Ecco la lista dei virtuosi e no. Incassati solo 2.3 mln dei 10

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La consortile AICA, la società pubblica i cui soci sono i Comuni agrigentini (solo 33) che gestisce il servizio idrico integrato nella nostra provincia fa il punto della situazione finanziaria relativa al prestito erogato dalla Regione di 10 milioni di euro. Situazione che ancora oggi rappresenta diversità che riguardano i Comuni, molti ancora inadempienti. L’AICA ha necessità di chiudere questa vicenda e farsi accreditare dai Comuni le somme che la Regione ha destinato ai medesimi Comuni. Sono essi a stornare la cifra sul conto corrente dell’AICA. Sono i Comuni ad accollarsi il debito.

Il presidente dell’Assemblea dei Sindaci, Alfonso Provvidenza, ha inviato un a lettera ai sindaci, ai presidenti dei Consigli comun ali, ai segretari comunali, al Prefetto, all’assessorato regionale Energia e Servizi di pubblica utilità, ai componenti del Cda dell’AICA, al Direttore Generale dell’AICA e al Collegio dei Revisori.

Una lettera chiarissima con la quale si fa il punto della situazione. Intanto, Provvidenza evidenzia che ” il Dirigente Generale del Dipartimento delle Autonomie Locali ha rappresentato che diversi Comuni non hanno ancora presentato l’istanza di erogazione delle somme di che trattasi e, inoltre, che qualora non dovesse pervenire l’istanza di erogazione entro l’esercizio finanziario in corso, l’Amministrazione regionale procederà all’eliminazione delle somme impegnate in favore dei Comuni.

Dalle informazioni in possesso di AICA risulta che, ad oggi, le istanze di erogazione delle somme sono state presentate da 13 Comuni: Agrigento, Caltabellotta, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Raffadali, S. Angelo Muxaro, Siculiana, San Biagio Platani.

Gli Enti che ad oggi hanno provveduto ad effettuare il trasferimento delle somme ad Aica sono 10: Agrigento, Caltabellotta, Campobello di Licata, Castrofilippo, Joppolo Giancaxio, Grotte, Lucca Sicula, Montevago, San Biagio Platani, Sant’Angelo Muxaro, per un ammontare complessivo di euro 2.365.132,88 a fronte dei 10 milioni di euro programmati.

All’AICA risulta che i Comuni di Sciacca e Favara hanno adottato le delibere di Consiglio Comunale di approvazione del piano di rientro così come previsto dalla legge regionale. Ma AICA non ha altre notizie.

Inoltre, per AICA è incomprensibile che i Comuni di Raffadali, Siculiana, Montallegro, “pur avendo nelle proprie casse le somme trasferite dalla Regione, omettono di effettuare il previsto trasferimento monetario al soggetto gestore“.

Non si hanno notizie dei rimanenti Comuni: Aragona, Calamonaci, Canicattì, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Villafranca Sicula.

Alfonso Provvidenza lamenta anche che diversi Comuni “non abbiano mai riscontrato le note di sollecito con le quali è stato chiesto di rappresentare lo stato dell’arte in merito all’adozione delle delibere consiliari; si registrano, invece, dichiarazioni di stampa di sindaci e/o consiglieri comunali tutt’altro che favorevoli a porre in essere gli atti consequenziali all’art. 2 della Legge n. 22/2021”.

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