Aldo Mucci: “Cartello stradale sbagliato, abbasso Agrigento Capitale della cultura”

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“Orrore degli orrori, strafalcioni degli strafalcioni, Chi più ne ha più ne metta, Agrigento non può rappresentare la cultura italiana. Per colpa del sindaco, dell’ARS, del governo regionale, dell’Anas.

Lo dichiara Aldo Mucci che continua: “La  colpa è tutta di un cartello stradale posto sulla statale 640. Quel cartello “simbolo” di Agrigento Capitale della cultura, quel cartello che racchiude tutto il lavoro organizzativo di una Città che attende a braccia aperte il Presidente Mattarella. Quel “buttanissimo” cartello che dice agli organizzatori, di non essere in grado di “catturare” un’opportunità per la città stessa, che potrà finalmente mostrare il suo patrimonio culturale e far conoscere la sua storia e le sue tradizioni al resto del mondo.  Quel “buttanissimo” cartello fermerà il rilancio dell’economia locale, “ucciderà” il turismo culturale e la valorizzazione del patrimonio artistico e storico della città. Quel “buttanissimo” cartello, come la moglie Dida di Vitangelo Moscarda detto Gengè, ha fatto scoprire una lieve pendenza del naso, un piccolo difetto che farà sprofondare in una profonda crisi esistenziale Agrigento Capitale della cultura. Tutt’altra storia a Boffalora d’Adda, comune in provincia di Lodi, dove qualcuno ci ride sopra, per il cartello  stradale che riporta Buffalora invece di ‘Boffalora d’Adda’.  A Cervignano, nella Bassa friulana sul cartello direzionale c’è scritto, ormai da mesi, “autostarda” invece di “autostrada”. Per Agrigento è diverso. La Capitale della cultura non è “una”, come credeva di essere, ma è “centomila” : ogni persona la critica in modo diverso. Basta poco,un semplice cartello stradale. Come scrisse il poeta    polacco Stanislaw Jerzy Lec: “Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura” Al mio stimato conterraneo Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e opinionista, dico semplicemente che gli agrigentini stanno vivendo con consapevolezza l’importanza del dato culturale. Al bravo Gian Antonio Stella, – conclude Nucci -editorialista del Corriere della Sera, dove scrive di politica e costume, autore del libro “La Casta”  –  letto con grande interesse – dico semplicemente:  “suggerisca” , del resto Agrigento Capitale della Cultura è anche un po’ sua”.

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