Aldo Mucci: “Gli ATA sono i leader della scuola, se non si comprende questo è inutile sedersi ad un tavolo contrattuale”

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Fare sindacato, specialmente nel mondo della scuola,significa fare delle scelte e significa farle con conoscenza – “toccare con mano” – e responsabilità. Significa avere chiare le carenze che attanagliano il mondo scolastico. Significa visitare gli Istituti scolastici, parlare con il DS, i DSGA, i lavoratori. Da inizio anno lavoriamo, producendo documenti,relazioni, analisi, contenenti modifiche strutturali, utili per un buon funzionamento della scuola. Nelle relazioni, abbiamo evidenziato i punti più importanti : la mancata valorizzazione del personale ATA, le criticità oggettive delle segreterie, drammaticamente pronte a partire senza il giusto apporto del personale. Ma,partiamo dagli ATA. Oggi questa importante figura è riassumibile in un “leader”,non inteso come  capo, guida di un partito o di uno schieramento politico o sindacale o di un movimento culturale;  ma leader nel suo settore. Una figura che andrebbe “coccolata” rispettata con una valorizzazione economica importante, tenendo conto dei grandi carichi di lavoro e di responsabilità quotidiane. In questa ottica devono muoversi tutte le contrattazioni relative al mondo della scuola. Non si possono sottoscrivere rinnovi (CCNL 19-21) caricando ancora di più i già sacrificati ruoli dei collaboratori scolastici, degli assistenti amministrativi,dei Dsga già in “Tilt” ma non certamente per il caldo torrido. Alla già assurda, antica ed enigmatica classificazione scolastica,si vuole aggiungere un sistema di classificazione del personale ATA articolato in quattro aree, cui corrispondono quattro differenti livelli di conoscenze, capacità, abilità, competenze professionali, responsabilità e autonomia: Area dei collaboratori – Area degli operatori – Area degli assistenti – Area dei funzionari e dell’elevata qualificazione. Leggendo la “nuova” classificazione ATA  non manca  certo il lavoro a iosa per tutti, per non parlare di una formazione che è pressoché sparita. Diceva Piero Calamandrei : “Se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni,si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte Costituzionale” Chi siede ad un tavolo di contrattazione per discutere anche della parte “normativa” deve comprendere che i contratti si sottoscrivono perché devono essere migliorativi rispetto al testo precedente. Se non si comprende questo, rinuncino a sedersi al tavolo o cambino mestiere conclude Aldo Mucci

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