Quante rivendicazioni “storiche” da parte di sindacati e sindacalisti, circoli e gruppi vari, circa il secondo emendamento che stanzia 50 milioni di euro finalizzati all\’incremento delle dotazioni organiche ATA. “L’ho voluto io è quello che si legge sulla stampa e che echeggia nelle varie sedi sindacali “. Per la nostra organizzazione sindacale è certamente uno “straccetto caldo”, ma non pone fine ad una stortura che abbiamo da sempre denunciato. Il PA Bis sicuramente è un passo, ma non risolutivo per il personale che gestisce tutta la parte amministrativa, tecnica e contabile delle scuole, collaboratori compresi. Basta fare due conti al “femminile” con l’aiuto di un pallottoliere sulle gambe, per comprendere che i soldi non bastano per tutti. Un esempio: nelle segreterie la complessità del lavoro amministrativo ha superato i livelli della “normalità” a causa degli adempimenti legati all\’attuazione del PNRR e dell\’elevato numero di personale con contratti a termine. Con il Dl PA Bis le scuole possono dotarsi di personale amministrativo aggiuntivo, ivi compreso quello ausiliario. Questo personale comunque va pagato ed il lenzuolo (50 ml di euro) è troppo corto e qualcuno (tanti) rimarranno con i piedi fuori. Non possiamo inoltre dimenticare che per raggiungere gli obbiettivi fissati dal PNRR c’è bisogno anche degli ATA, i bidelli per chi non lo avesse capito. Quell’ organico aggiuntivo assegnato alle scuole durante la pandemia da Covid19 che oggi serve per poter raggiungere gli obiettivi legati alla lotta alla dispersione, all’orientamento, al miglioramento e recupero degli apprendimenti. Il Governo prevede la possibilità per le scuole di conferire incarichi a tempo determinato e fino al 31 dicembre 2023 al personale amministrativo, tecnico e ausiliario. (provate ad immaginare le richieste). Come organizzazione sindacale dei lavoratori della scuola, ribadiamo la richiesta al Governo ed ai nostri politici interlocutori, consultati quotidianamente, di trovare le risorse necessarie affinché le scuole possano prorogare i contratti oltre la data al 31 dicembre 2023 e contemporaneamente trovare soluzioni stabili per quanti aspirano ad un lavoro sereno e duraturo. Andremo avanti, senza proclami “storici” per l’occasione, conclude Aldo Mucci dirigente nazionale Sindacato scuola\”.
Ado Mucci