E’ sacrosanto, ad ogni alunno disabile spetta il suo PEI (Piano educativo individualizzato) Niente di più facile. Proviamo a immaginare seduti attorno ad un tavolo: il GLO ovvero il Gruppo di Lavoro Operativo (organo scolastico che viene convocato dal dirigente scolastico per ogni alunno con disabilità al fine di definire il suo PEI) le famiglie, i docenti curriculari e di sostegno. L’impegno e la serietà vola rigida e si percepisce. Parlare di disabilità e inclusione scolastica è importante. Improvvisamente il Prof. Giovanni A. tira fuori dalla cartella la sentenza del Consiglio di Stato n.3196 del 2022 che di fatto, ha ribaltato la pronuncia del Tar del Lazio, attraverso la quale veniva sancito l’annullamento dell’intero pacchetto normativo predisposto dal Decreto Interministeriale N. 182 del 29 dicembre 2020. Il PEI è stato al centro dell’attenzione giuridica negli scorsi mesi ribadisce la Dirigente Giulia C. Non dobbiamo dimenticare che in seguito alla sentenza del TAR del Lazio (N. 9795 del 14 settembre 2021), il Ministero dell’Istruzione, un anno fa aveva provveduto ad inviare alle istituzioni scolastiche alcune indicazioni operative. “Abbiamo rispettato la sentenza” tuona Francesco M. DSGA di un Istituto con ben 12 studenti disabili gravi. Ci sono dei dubbi circa la compilazione del “NUOVO PEI”nel quale bisogna inserire la prospettiva bio-psico-sociale sulla base dell’ICF, una classificazione che mira a descrivere lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere tutte quelle difficoltà che nel contesto di riferimento possono causare difficoltà. Rendetevi conto dice nervosamente Umberto C. DSGA del Quartiere Z, dove la dispersione scolastica si “tagghia cu cuteddu” Un importante aspetto riguardante la disabilità e l’inclusione scolastica “annegata” tra MIUR, Consiglio di Stato, TAR, Decreti, ICF e bio-psico-sociale” Poveri figli annuisce Giusy, mamma di una bambina disabile grave, biondissima sempre sorridente e dagli occhi azzurri. Inconsapevole di portare addosso due croci. La retorica dell’inclusione, che governi e altri attori sociali hanno adottato in relazione alla disabilità, maschera una realtà struggente e deludente.
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