’Unione Europea ha emanato nel corso del 2018 specifiche direttive aderenti alla “strategia europea della plastica” al fine di una riduzione sensibile in tutto il territorio dell’Unione dell’uso delle stoviglie in plastica monouso quali piatti, bicchieri, posate, cannucce, mescolatori di bevande monouso, stecche per palloncini, cotton fioc non biodegradabili, quale precipuo intervento atto a contribuire alla salvaguardia del mare, dei laghi e dei fiumi; le superiori linee strategiche sono state tradotte dall’unione europea in atto formale con l’approvazione di una apposita direttiva. Con l’art.9-bis del D.L. 91/2017, come convertito in legge dall’ art.1 della L.123/2017, è stato prescritto il divieto definitivo di commercializzazione di contenitori non biodegradabili non rispondenti alla normativa comunitaria ed alle norme tecniche approvate a livello comunitario. La Sicilia si attrezza subito,e diventa una regione plastic free: via libera alla legge che limita e contrasta l’utilizzo della plastica incentivando l’imprenditoria ‘green’ Con la circolare del 6 dicembre 2018, l’Assessorato del Territorio e dellʼAmbiente – Regione Sicilia ha emanato le “Linee guida per la riduzione della plastica monouso nelle zone demaniali marittime – Direttiva “Plastic free”. Molte città siciliane aderiscono al nuovo Patto dei Sindaci denominato Piano di Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima. La Sicilia diventa, quindi, la regione capofila per il divieto di utilizzo della plastica. E giù proclami politici: “Abbiamo messo al bando la plastica da tutte le amministrazioni pubbliche e non solo, per sostituirla con materiali non inquinanti e dare vita ad un modello virtuoso a sostegno dell’ambiente” ed ancora “La Sicilia è la prima regione d’Italia a dotarsi di una legge che limita e contrasta l’utilizzo spregiudicato della plastica, e lo fa stimolando, incentivando e promuovendo l’imprenditoria innovativa e ‘green’”. Ed ancora: L’obiettivo è quello di utilizzare i proventi delle royalty delle società petrolifere, per finanziare gli imprenditori che scelgono di convertire gli impianti di produzione di plastica in impianti di produzione di bioplastiche. Forse certa politica scambia la plastica che soffoca ancora oggi le città, per grandi nubi estive colme di umidità in sovrasaturazione.
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