“Cercavo la grande bellezza. L’ho trovata” E’ a portata di mano: Agrigento Capitale della Cultura 2025. Anche le motivazioni dell’assegnazione sono speciali: “Agrigento assume come centro del proprio dossier di candidatura la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il progetto risponde in modo organico all’obiettivo di presentare a un pubblico vasto un programma di grande interesse a livello territoriale, ma anche nazionale e internazionale. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria.” Dobbiamo dunque accendere tutte le luci possibili, fare “esplodere” tutti i colori immaginabili, tirare fuori dall’armadio il vestito delle grandi occasioni ed anche qualche papillon colorato. Dobbiamo esporre la bandiera tricolore nei balconi, sospese da un balcone all’altro. come si fa nei vicoli di Napoli. Fare di Agrigento un pezzo grande del cuore. Tutti pronti al grande appuntamento, dall’impegno del Prefetto Filippo Romano con la “Cabina di regia” istituita su iniziativa del Comune, al presidente e direttore della Fondazione Agrigento 2025. Grandi sinergie che vedono l’impegno di tutte le Istituzioni territoriali con la firma di protocolli d’intesa che vedrà la collaborazione con l’Arcidiocesi di Agrigento e con gli Ordini Professionali della provincia, col fine di promuovere e creare occasioni di confronto, attività di formazione attraverso convegni e seminari, realizzare e partecipare a iniziative e bandi per lo sviluppo culturale del territorio. Nei corridoi istituzionali non c’è tempo per i “chiaroscuri”. Agrigento Capitale della Cultura 2025 vuole seppellire il “qualunquismo” ed i tomahawk – ascia di battaglia – che certamente non fanno bene alla Città. La cultura è il collante che unisce le civiltà, il motore del cambiamento sociale. Questa è la Città che vogliamo” – conclude Mucci.
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