A Messina è tutto programmato. Il titolo è imponente: Insieme contro la dispersione Scolastica” Analisi del fenomeno e strategie comuni di intervento.Gli invitati al dibattito sono altrettanto importanti: Prefetto di Messina, Sindaco di Messina. Direttore Generale USR Sicilia, la Rettrice dell’Università, l’Assessore alla P.I. di Messina, Dirigente USP di Messina, la Consulta Diocesana, due Dirigenti tecnici dell’USR, Save the Children, Direttore neuropsichiatria di Messina, Docente UNIPEGASO, Docente UNIME. Dopo la pausa pranzo si riprende con il Presidente del Tribunale dei Minori di Messina, il Presidente del Tribunale dei Minori di Catania, il Procuratore Tribunale dei Minori di Messina. Un punto importante sul contrasto alla dispersione scolastica, è senza dubbio l’art. 34 della Costituzione Italiana, che prevede l’obbligatorietà dell’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni. Poi seguono nel tempo: la legge 496/94. La legge 53/2003 (Riforma Moratti); la legge 296/2006 che all’art. 1 comma 622 dispone “nel rispetto degli obiettivi di apprendimento generali e specifici previsti, possono essere concordati tra il Ministero della Pubblica Istruzione e le singole regioni percorsi e progetti che, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, siano in grado di prevenire e contrastare la dispersione e di favorire il successo nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Tante altre tra norme, leggi e commi vari. La “storia” della dispersione scolastica in Sicilia è stracolma di leggi, articoli, commi ecc. Nella nostra Sicilia,il fenomeno dell\’abbandono scolastico è legato alla disoccupazione, all\’emarginazione sociale, alla povertà. Le ragioni per cui alcuni giovani decidono prematuramente di rinunciare alla scuola e ad una formazione sono molte: problemi personali e familiari, difficoltà di apprendimento o una situazione socioeconomica fragile. Fattori altrettanto importanti sono l\’impostazione del sistema educativo, l\’ambiente nei singoli istituti, il dimensionamento scolastico. Ad oggi, si vuole combattere la dispersione concentrandosi sulla prevenzione e interventi, quali il sostegno scolastico, e l’integrazione dei soggetti coinvolti. Una modalità a sostegno del solo successo formativo, tralasciano un altro obiettivo, importante, quello di salvaguardare i giovani da possibili forme di devianza. Anche per questo motivo, appare fondamentale partire da due elementi principali: l’individuazione dei bisogni dei minori e le modalità per soddisfare le esigenze. Sarebbe stato opportuno e utile, invitare ed ascoltare qualche famiglia “popolare” dei quartieri poveri, purtroppo non sono stati invitati, non sono in calendario.
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