Dopo i 16 arresti di ieri nel mandamento di Ciaculli – Brancaccio, oggi altro blitz antimafia a Palermo, ancora ad opera dei Carabinieri del Comando provinciale, capitanati dal generale Arturo Guarino. Sette indagati sono stati ristretti in carcere, e uno ai domiciliari, su ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Lorenzo Jannelli. Gli otto sono ritenuti componenti del mandamento mafioso di “Tommaso Natale”, e gli si contestano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni aggravate e danneggiamento seguito da incendio. L’inchiesta, coordinata da un pool di magistrati della Procura antimafia diretto dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, ruota intorno al presunto boss Giulio Caporrimo. I Carabinieri hanno accertato 11 estorsioni e 2 tentativi non conclusi. Solo in due casi le vittime hanno denunciato spontaneamente le pressioni subite. Le pretese estorsive sono state sostenute anche con diverse intimidazioni, soprattutto attentati incendiari, ad esempio a danno di un esercizio commerciale di Sferracavallo. Gli incendi sarebbero stati perpetrati anche contro imprese concorrenti, scalzando così la concorrenza per aggiudicarsi degli appalti. Ad esempio un attentato incendiario è stato compiuto in un cantiere edile per la costruzione della rete fognaria sempre a Sferracavallo. Inoltre, la cosca ha guadagnato anche tramite i cosiddetti “cavalli di ritorno”, ovvero il denaro ottenuto per la restituzione di veicoli rubati.
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