Dopo la mega multa all’Italia per l’inquinamento del Fiume Naro e di tutto il bacino delle acque agrigentine, finalmente si sta muovendo qualcosa. Secondo le stime della Commissione UE, potrebbe essere raggiunta la conformità alla Direttiva sulle acque entro il 2024. E’ avvilente assistere per l’ennesima volta alla Commissione UE che bacchetta la Regione Siciliana sulla gestione dei bacini idrografici, annunciando la valutazione imminente del Piano siciliano” – così dichiara l’eurodeputato Ignazio Corrao in merito alla risposta della Commissione UE sullo stato di salute delle acque del Fiume Naro e di tutta la provincia di Agrigento in seguito alla sua interrogazione.
“Il fiume Naro – spiega Corrao – oggi è uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Europa. Oltre ai rifiuti smaltiti illegalmente, ancora oggi vengono scaricati i fanghi di depurazione e le acque reflue dei Comuni limitrofi, sprovvisti di adeguati sistemi di depurazione, per esempio il depuratore di Villaggio Mosè. Inoltre lo sversamento delle “acque di vegetazione” dei frantoi limitrofi, inquina il fiume 200 volte più delle fognature, portando alla morte di ogni forma di vita. Ciò avviene in molteplici fiumi siciliani” – spiega l’eurodeputato.
“In seguito alla mia interrogazione, la Commissione UE ha annunciato che, dopo la multa all’Italia per il mancato recupero e trattamento corretto delle acque reflue nell’agglomerato di Agrigento e periferia, finalmente i lavori iniziati nel 2021 dovrebbero permettere di garantire la conformità alla direttiva nel 2024” – continua Corrao.
“La notizia rappresenta uno spiraglio positivo, ma è avvilente assistere al fatto che l’Europa bacchetti per l’ennesima volta la Regione Siciliana, che deve ‘compiere progressi nell’individuazione delle pressioni, nell’identificazione delle misure e nell’istituzione di un registro degli scarichi di acque reflue’. Per questo la Commissione annuncia che avvierà a breve la valutazione del piano di gestione dei bacini idrografici della Sicilia. La Regione si faccia trovare preparata” – conclude l’eurodeputato siciliano.