“Amici miei”, 12 arresti

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Operazione della Guardia di Finanza palermitana: truffa aggravata sui fondi pubblici destinati all’Agricoltura. In manette numerosi funzionari degli organi di controllo e professionisti.

La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Palermo ha sgominato una presunta “cricca” dei contributi pubblici all’agricoltura da parte dell’Unione Europea, lo Stato e la Regione Siciliana. E’ contestato il reato associativo: ecco perché “cricca”, ed ecco perché l’inchiesta è stata intitolata “Amici miei”, il celebre film. Le misure cautelari sono 22: 12 arresti ai domiciliari e 10 obblighi di presentazione alla Polizia giudiziaria. Sequestri preventivi per 2 milioni e 500mila euro, ritenuti il provento delle truffe. Nel mirino delle Fiamme Gialle funzionari pubblici e professionisti. Sarebbero stati depredati i fondi del Psr, il Programma di sviluppo rurale 2007/2013 e 2014/2020, gestito dall’Ipa, l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura della Regione Siciliana, che valuta l’ammissibilità delle istanze di finanziamento. Alcuni funzionari pubblici dell’Ipa avrebbero favorito studi professionali, tra agronomi e ingegneri, redattori dei progetti per ottenere i contributi. Ad esempio, i funzionari avrebbero comunicato agli interessati le anomalie riscontrate nei progetti, provvedendo spesso loro stessi a modificare o sostituire i documenti, ad accogliere le istanze oltre i termini, a ritardare i controlli così da evitare l’applicazione di penali, ovvero la decadenza o la revoca dei contributi già erogati. Altrettanto spesso gli studi professionali avrebbero contraccambiato offrendo prestazioni gratis o posti di lavoro ai familiari dei funzionari infedeli, secondo un accordo corruttivo. Sarebbero 18 le pratiche incriminate. Agli arresti domiciliari sono stati ristretti: Filippo Cangialosi, 58 anni, funzionario Ipa di Palermo; Ciro Spinella, 67 anni, agronomo; Riccardo Puccio, 48 anni, ingegnere; Francesco Sclafani, 73 anni, ingegnere; Antonio Barcia, 45 anni, agronomo, tutti di Marineo. E poi i funzionari Giuseppe Salerno, 63 anni, di Gangi, Giovanni Burriesci, 58 anni, di Mezzojuso, Maria Spata, 60 anni, di Bagheria, Carlo Alfano, 63 anni, di Palermo, Giuseppe Vitale, 58 anni, di Palermo, Giuseppa Fricano, 54 anni, di Bagheria, e l’imprenditore agricolo di Santa Flavia, Giovanni Scaduto, 62 anni. Il colonnello Gianluca Angelini commenta: “La corruzione si conferma per il nostro Paese come un vero e proprio cancro da estirpare, che produce effetti devastanti per l’economia, per la concorrenza a scapito degli imprenditori rispettosi delle regole, nonché per l’accessibilità e la qualità dei servizi, ma anche danni irreparabili alla fiducia che i cittadini devono poter riporre nei confronti di chi svolge funzioni pubbliche. Fondamentale è il corretto impiego dei fondi pubblici, europei e nazionali, che in un territorio come quello siciliano possono rappresentare una reale occasione di sviluppo, un vero volano per la crescita del tessuto economico-imprenditoriale e per i connessi riflessi in termini occupazionali. Sono obiettivi che si possono raggiungere solo a condizione che i finanziamenti siano percepiti da chi ne ha effettivamente titolo e che siano utilizzati realmente per le finalità per le quali sono erogati. L’attenzione investigativa della Guardia di Finanza continuerà ad essere massima per contrastare ogni forma di interesse della criminalità economico – finanziaria, assicurando un concreto ristoro dei pubblici bilanci ai quali tutti i cittadini onesti contribuiscono”.

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