Dopo ben 82 giorni (e notti) di caldo terrificante ad Agrigento è tornata un po’ di aria fresca.
Non è bastato. La politica, purtroppo, ha messo la mani anche sulle condizioni meteo che gravitano su Agrigento. A rendere l’aria quasi bollente ci ha pensato il toto candidati alle prossime amministrative 2020 che in questi giorni (e da diverse settimane) impazza sulla nostra città tra pronostici, nominativi virtuali, candidati inventati e molte, molte tragedie sottobanco.
Testate giornalistiche che ormai non sanno più che inventarsi (ops, che scrivere…) pur di attirare l’attenzione dei lettori.
Procediamo con ordine.
Capitolo Firetto: l’attuale sindaco agrigentino, Lillo, ha già fatto sapere che alle prossime amministrative spera di conquistare un posto in pole position. Non ha mai nascosto la volontà di riproporsi agli agrigentini che 4 anni addietro lo hanno acclamato e accolto come un vero e proprio re.
Certo, Lillo Firetto ha la piena consapevolezza che l’anno venturo non sarà più come nel 2015 e con questa certezza ha iniziato (non da ora) il tortuoso percorso che dovrebbe ricucire e sistemare i molti cuori che ha infranto.
Capitolo Miccichè: non temiamo alcuna smentita se sosteniamo che il dott. Franco Miccichè negli ultimi mesi ha superato persino Di Maio e Salvini in fatto di presenze sulla stampa locale. Da sempre un’ombra, mi candido si, mi candido no. Nel tempo in cui viviamo la presenza di Samara, sarebbe davvero antipatico avere a che fare con più fantasmi.
L’on. Di Mauro farebbe carte false pur di presentarlo come suo pupillo (???) nello scranno più alto del Comune di Agrigento. Miccichè, più confuso che persuaso, continua a sfogliare la margherita; la sua titubanza, ahimè, esce fuori in tutto il suo splendore quando, ogni tanto, mentre sfoglia la margherita, becca qualche petalo marcio.
Dal sottoscritto interpellato telefonicamente appena ieri mattina, Franco Miccichè mi ha assicurato che la settimana entrante dovrà sciogliere la riserva. Di Mauro prima e i tragediatori in agguato stanno aspettando questa notizia con assoluta trepidazione.
Capitolo Udc: di Margherita La Rocca Ruvolo non parliamo. Ha spento lei stessa i bollori di un nostalgico Decio Terrana.
Capitolo 5stelle: le “stelle cadenti” non hanno ancora deciso nulla ma è chiaro che alle prossime amministrative saranno in prima linea.
Capitolo Lega: un’altra stella che cade ogni giorno di più si chiama Matteo Salvini il quale, comunque, nonostante le ultime acrobazie che lo hanno portato nel baratro più profondo, sarà presente con un proprio candidato leghista.
Capitolo Sodano (Calogero): l’ex sindaco di Agrigento, il pluripregiudicato Calogero Sodano ha riempito oggi le pagine dei quotidiani regionali. Non nasconde la possibilità di correre nuovamente per la poltrona di primo cittadino! Oggettivamente qualcosina nell’aria si era sentita ma sembrava essere una classica voce di popolo. Certo, Sodano non ha mai smesso di sognare pur di ritornare nella politica nonostante due condanne definitive che lo hanno conclamato pluripregiudicato. E lui non si è mai arreso! Per misurarsi, alle scorse nazionali ha dovuto immolare il proprio figlio e, invece di parlare di esperienza infausta ha detto al giornalista di agrigentooggi: “E’ stato un successo…”
Un successo che ha visto soltanto lui. Ha parlato di 4 mila voti in città quando invece sono stati 3127; per non dire dell’altrettanto “successo” che Sodano ha voluto rimarcare nel collegio uninominale. Il proprio figliolo ha ottenuto 13652 preferenze. Certo, se fosse stato da solo sarebbe stato davvero un successo. Peccato che il suo rivale ha conquistato “soltanto” 62587 preferenze e che, accipicchia, portava il suo stesso cognome: Sodano (Michele).
Forse si sarà confuso, l’ex sindaco agrigentino, e l’omonimia gli ha reso ancora una volte un brutto scherzo. Quella stessa omonimia che nel 2006 gli aveva consentito di falsificare un certificato che lo rendeva ineleggibile alle elezioni regionali. Da li la condanna definitiva che è andata ad aggiungersi a quella relativa all’abusivismo edilizio.
Condanne, queste, che non vedrete mai nella sua pagina di wikipedia, un dizionario multimediale assolutamente autobiografico (nonché autocelebrativo). Sodano è stato sgamato da questo giornale che si era accorto di una impercettibile bugia nella casella “condanne riportate”; il pluripregiudicato aveva scritto: “Nessuna”.
Una volta beccato con le mani nella marmellata (e probabilmente avvilito dalla vergogna) i suoi “consiglieri” gli hanno suggerito di togliere la casella “condanne riportate” e scrivere nel proprio profilo le condanne degli altri!
Molto dipende, ha lasciato intendere Sodano nella intervista, il fatto che prossimamente si dovrà difendere da quella che è considerata l’accusa più infamante: avere avuto a che fare con la mafia. Già assolto, la Procura Generale della Corte d’Appello di Palermo ha impugnato il provvedimento riaprendo il caso. Certo, passare indenni da un procedimento per fatti di mafia, cosa volete che siano per Sodano due condanne definitive che avrebbero dovuto metterlo da parte definitivamente?
Capitolo Zambuto: il “Marcuzzo degli agrigentini” non ha mai smentito un suo ritorno alla corsa di primo cittadino. Non si è mai nascosto a nessuno e si dichiara pronto a scendere in campo come fece nel 2007, solo contro tutti. E i proverbi non sbagliano mai: “Maglio solo che male accompagnati”. E ad Agrigento di cattivissime compagnie ce ne sono parecchie.
Marco Zambuto, al contrario di Sodano poco sensibile alle condanne definitive, ha dalla parte sua il fatto di aver trovato il coraggio e l’onestà intellettuale di dimettersi da primo cittadino a seguito di una condanna subita in primo grado e che alla fine ha visto la sua completa e totale assoluzione.
Una bella differenza tra tutti i candidati e il pluripregiudicato Sodano che sogna ancora una volta di guidare la Città dei Templi.
A presto!
MA PER FAVORE|