Dopo “i botti” di ferragosto, a Favara in modo non troppo sopito l’aria che si respira è già quella di una competizione elettorale .
Causa le sporcizie infinite che hanno avvolto il paese negli ultimi mesi, l’ex sindaco Anna Alba ha lasciato in tredici tutto e tutti. “Cosa ci faccio ancora qui” avrà detto la pentastellata se, oltre a lottare contro alcuni operatori ecologici che si rifiutavano arbitrariamente di pulire la città, è stata abbandonata anche dai suoi principali amici. Lasciata da sola alle intemperie di una città totalmente allo sbando, Anna ha lasciato lo scettro ad alcuni temerari che hanno deciso di scendere in campo per amministrare quasi l’impossibile.
E ad ottobre, fra un mese, si vota. Come dicevamo, il clima è già prettamente elettorale ed in una città difficile come Favara ogni competizione elettorale, soprattutto quando si parla di amministrative, tutto diventa incandescente.
Una campagna elettorale senza tragedie che campagna è? Ed infatti, Favara, si guarda bene dall’essere “normale” e continua imperterrita la sua strada senza compiere “quell’impresa eccezionale” di dalliana memoria che, appunto, porterebbe verso la normalità
Ieri i primi botti di tragedie sottobanco e spunnapedi a più non posso. In casa Fratelli d’Italia è successo il finimondo. Il commissario provinciale Lillo Pisano ha chiuso i ponti con il coordinamento cittadino perché ha sentito puzza di tragedie. Ed in effetti un po’ di puzza si è sentita. Probabilmente sarà come dicono loro, quelli del coordinamento locale, che sostengono di avere avuto la libertà di scegliere il candidato da votare in quanto con Pisano i rapporti erano tesi già da un pezzo.
Le linee, comunque, dettate da Pisano erano quelle indirizzate verso Totò Montaperto; cosa che, regolarmente il coordinamento cittadino non ha fatto (altrimenti si tornerebbe alla normalità…).
Sembra, a detta di Pisano, che il gruppo locale abbia chiuso accordi con il candidato che Fratelli d’Italia vuole sconfiggere, e cioè Peppe Infurna. “Sono stati fatti accordi sottobanco – tuona Pisano – tutti personali e a nostra insaputa. I picciotti locali hanno cercato diportare il nostro partito su posizioni diverse dal ragionamento politico cercando di venderlo solo per logiche personali. Mi limito – ha concluso Pisano – a rilasciare queste dichiarazioni che già fanno tanto male ma potrei dire tante altre cose assai antipatiche. Ringrazio i signori firmatari del documento per il contributo che non hanno dato”.
Questo è solo l’inizio. Dove sta di casa la lealtà, anche se è difficile trovarla in politica?
Favara non riesce a decollare, nonostante un nutritissimo gruppo di giovani imprenditori, negli ultimi anni, è riuscito a stravolgere quel comune vivere che si era instaurato in modo tanto pericoloso. La politica entra ovunque, scivola, penetra, ti stravolge e ti sconvolge. Loro, i giovani imprenditori, hanno lottato come dei formidabili cavalieri, ma le risposte “amministrative” sono state sempre inesistenti.
Montaperto, Casà, Palumbo e Infurna sono coloro i quali dovrebbero far ritornare alla normalità la città di Favara.
E poi, a leggere già i primi pizzini di candidati al Consiglio comunale. Qualcuno ancora oggi è convinto che il Comune sia una balera, ma non è così. Si spera, almeno, che i favaresi che conoscono uomini, donne e tante altre cose, sapranno passare la mano sulla coscienza al momento del voto.
Qualcuno ci crede? Noi nutriamo ragionevoli dubbi sul raggiungimento di tale obiettivo. Gli interessi, seppur in un paese stroncato dalla mala amministrazione che da sempre regna sovrana, sono tanti e appetibili. Più avanti cercheremo di dare più certezza ai nostri dubbi esaminando i candidati uno per uno.
Anna, dopo anni di lotte solitarie, ha lasciato.
E chi può darle torto…