Anche l’on. Giovanna Iacono non perde occasione per stare zitta. E neppure si vergogna!

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Certo, poi non lo vogliono detto; il fattore K non si smentisce mai. Cambiano simboli, nomi, virgole: ma rimangono sempre comunisti.

Apprendo da un post su facebook che l’on. Giovanna Iacono del PD, attraverso un suo scritto, ha cazziato fortemente il deputato regionale on. Michele Catanzaro, persona saggia e assolutamente perbene, sol perchè si è indignato dopo le dichiarazioni del segretario cittadino agrigentino Nino Cuffaro che ha rivolto a Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento Filippo Romano.

La Iacono si incazza e non accetta il fatto che Catanzaro abbia telefonato privatamente al Prefetto per mostrare la sua solidarietà e allontanarsi velocemente dalle posizioni di Nino Cuffaro. Si, la Iacono si incazza a contrattacca: “Come si fa a prestare il fianco a chi inventa occasioni per attaccare il nostro partito!”.

Gentile on. Iacono, mi perdoni, ma chi è che inventa occasioni contro il suo partito? Sarà un falso il vile attacco del suo segretario cittadino al Sua Eccellenza il Prefetto? L’avrà sognato o è una triste realtà?

Semmai, mi perdoni, mi sorprende come un deputato della Repubblica Italiana si meraviglia di tanto ciò ed invece, come ha fatto Catanzaro, porga anche lei le scuse a Sua Eccellenza il Prefetto; sconosce forse le regole elementari del fatto che tra la corporazione più estremista e lo Stato dovrebbe prevalere sempre la seconda! Sgrana gli occhi contro chi “inventa occasioni per attaccare il PD” e non le viene, invece, da vomitare dopo le parole profferite dal segretario cittadino

Ma il pericolo di tale sconoscenza potrebbe starci tutto. Del resto, mi perdoni on. Iacono, lei è stata eletta forse a sua insaputa; inserita in una roulette russa è stata catapultata forse al di là dei suoi meriti politici (di lei non si ricorda nessuna interrogazione pregnante…); oggi in maniera inopinata provoca un casus belli con Sua Eccellenza il Prefetto, accarezzando le tesi del segretario cittadino che invece vuol vederlo sprofondare.

Temo che lei, on. Iacono, sconosca profondamente il bon ton, i protocolli e il garbo istituzionale, ficcandosi in una vicenda dove lei, ribadiamo, avrebbe dovuto prendere le distanze non da Catanzaro ma dal El Nino agrigentino! Ormai il segretario cittadino non perde occasione fra le sue piroette, di attrarre a se’ un pizzico di pubblicità, divenuto un vero e proprio sport. Di fatto, on. Iacono, si voleva mettere all’angolo il Prefetto a dir loro per una rigidità incomprensibile (minchiate con il botto) nei confronti di questo trio in cerca di popolarità.

Le, on. Iacono, lo capisce che l’on. Catanzaro ha detto a chiare lettere…”Prefetto, lasci stare queste intemperanze perchè le Istituzioni sono preservate e si rispettano”.

E lei, on. Iacono, con questa sua piroetta odierna dove vuole arrivare? Mi dispiace davvero che lei non riesce a provare un briciolo di vergogna!

Ovviamente, oggi, viene più facile spiegare ancora meglio come agli agrigentini che le crisi idriche, sociali, di spazzatura e così via dicendo, non si risolvono alzando i toni state facendo adesso, visto che su Agrigento, solo ancora qualche coglione non l’ha capito, si polemizza e si strumentalizza tutto.

Faccia una cosa seria, semmai, onorevole Iacono. Provi a far commissariare la provincia pidiessina agrigentina, con una maggiore attenzione futuro verso chi deve svolgere il ruolo di deputato o classe dirigente. Qui si sconoscono le minime forme del galateo istituzionale!

Le confermo che l’on. Catanzaro, che è persona lucida, ha fatto solo il proprio dovere e cioè quello che avrebbe dovuto fare anche lei! Purtroppo questa sensibilità non si riscontra soltanto a chi, per puro miracolo, viene eletto ovunque e non proviene da una gavetta che forma le ossa, come ad esempio avvenuto per l’on. Catanzaro. Lei mentre dormiva, le è stato comunicato che era un deputato nazionale della Repubblica Italiana. E purtroppo…non stava sognando.

Il caos che prima ha creato El Nino ed oggi lei ha fatto si che da località ignota potesse resuscitare un vecchio compagno come Lillo Miccichè il quale, senza preamboli, dà del servo a Catanzaro; senza se e senza ma. Un partito più unito di così dove lo si trova?

Tale circostanza, però, ha consentito ad uno dei porci più maiali di Agrigento (quello della troia con il Suv) di tirare un sospiro di sollievo e scrivere imbecillità come ha sempre fatto da perfetto essere inetto.

Adesso, con una serie di comunicatini micio micio bau bau, unitevi e procreate (!) attestati di solidarietà.

Ad maiora…

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