“Ancora tre settimane e poi stop”

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La previsione da brivido dell’Associazione dei consorzi di bacino: “Tre settimane ancora e non vi sarà più acqua per l’agricoltura nel centro-sud”. A Licata la nave “Ticino”.

Gli esperti nel settore sono bravi nelle stime: hanno previsto esattamente le date dell’esaurimento del Pergusa e Fanaco in Sicilia, e il prosciugamento dei due bacini è stato puntuale, alla scadenza della data indicata. Adesso l’Anbi, l’Associazione dei Consorzi di bacino, lancia l’allarme, che è una previsione da brivido: “Tre settimane ancora e non vi sarà più acqua per l’agricoltura nel centro-sud”. Sulla Sicilia, da giugno ’23 a giugno ’24 le piogge cumulate sono state mediamente di 414 millimetri, ovvero un solo millimetro in più rispetto a quanto registrato durante la grave siccità del 2002. Su ampia parte della Sicilia orientale il deficit di pioggia supera il 60% su base annua. In Sicilia 6 bacini su 29 non hanno più acqua utilizzabile, altri 6 hanno disponibile meno di un milione di metri cubi e 4 meno di due milioni. Gli invasi regionali attualmente trattengono 267 milioni di metri cubi, che è il 38,21% del volume di riempimento autorizzato, e che è il 42% in meno sulla media del periodo nello scorso quindicennio. Dei 267, solo 122 milioni di metri cubi sono utilizzabili, al netto dei volumi utili alla fauna ittica e dell’interrimento. A luglio 2023 il volume degli invasi è stato di 528 milioni di metri cubi d’acqua, il doppio di adesso. Oggi sono quasi del tutto prosciugati gli invasi di Disueri (volume autorizzato 246.331 metri cubi, 112 mila il volume attuale), Cimia (volume autorizzato 3 milioni di metri cubi, 777 mila il volume attuale), Ogliastro (volume autorizzato 100 milioni di metri cubi, 22 milioni il volume attuale), Piano del Leone (volume autorizzato oltre 4 milioni di metri cubi, zero il volume attuale) e Zafferana (volume autorizzato 366 mila metri cubi, 16.659 mila il volume attuale). Il ministro alla Protezione civile nazionale, ed ex presidente della Regione Siciliana dal 2017 al 2022, Nello Musumeci, bacchetta così: “Contro la siccità abbiamo messo a disposizione 1 miliardo e 200 milioni di euro per le regioni: 400 milioni per progetti già in essere e 800 milioni per nuove iniziative. Il ministro Fitto mi dice che solo circa il 30% risulta essere stato finora utilizzato. Bisogna concludere entro giugno 2026. Mi auguro che il dato non sia aggiornato o che ci sia un arretrato sul quale le regioni sapranno lavorare con grande impegno per recuperare il tempo perduto”. Nel frattempo oggi a Licata approda la nave cisterna della Marina Militare “Ticino”, itinerante in Sicilia per fronteggiare l’emergenza. E’ stata dirottata al porto licatese dalla ‘cabina di regia’ regionale coordinata dal capo della protezione civile, Salvatore Cocina. Si tratta di un’imbarcazione speciale capace di trasportare fino a 1 milione e 200 mila litri d’acqua, utili per rifornire 120 autobotti.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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