E’ morto Angelo Siino, negli anni ’80 “ministro dei lavori pubblici di Cosa nostra” perché ambasciatore dei Corleonesi di Riina e Provenzano nel palazzo della Regione e nelle stazioni d’appalto. Poi, dal 1997, ha collaborato con la Giustizia. Angelo Siino, conosciuto anche come “Bronson” per la somiglianza con l’attore, è morto a 77 anni di età lo scorso 31 luglio nella località segreta dove ha vissuto. La famiglia ha mantenuto riservata la notizia, trapelata solo adesso. Siino, insieme al suo legale storico, Alfredo Galasso, ha scritto e pubblicato un libro, “Vita di un uomo di mondo”, in cui ha raccontato personaggi come Salvo Lima e Michele Sindona, senatori della Repubblica come Giulio Andreotti e Marcello Dell’Utri. E poi i ricordi dei viaggi fra i lussi di Parigi e quelli nei gironi del carcere dell’Asinara, delle battute di caccia con le “mangiate” e le “parlate” nelle masserie dei boss, ma anche i retroscena di alcune vicende per le quali hanno tremato nell’isola e anche nell’Italia intera. Due anni addietro la vita di Angelo Siino, nativo di San Giuseppe Jato, è stata stravolta dal suicidio del figlio Giuseppe, di 47 anni, che si è ucciso sparandosi un colpo di pistola alla testa dopo un litigio con la moglie.
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