Aragona città dei presepi 2024

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Nella notte di Natale del 1223 a Greccio San Francesco creava il primo presepe. Le Fonti Francescane raccontano nei particolari cosa avvenne a Greccio. Quindici giorni prima di Natale, Francesco chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello».

Una pratica che Papa Francesco ha voluto convalidare con la lettera apostolica “Admirabilis signum” scritta nel 2019 sul significato e il valore del presepe.

In occasione del Natale, si rinnova e si arricchisce la tradizione, ormai consolidata, dei presepi ad Aragona. Tanti presepi sono stati realizzati sia all’interno delle chiese come negli spazi esterni. Si può dire che tutto il paese è stato coinvolto in questa iniziativa. Il merito va ai tanti volontari che con entusiasmo hanno arricchito tutto il territorio favorendo la creazione del clima natalizio.

Presepe diffuso” si può definire quello creato dagli abitanti del quartiere di via Alberto Mario, nel centro storico, che ha coinvolto per tanto tempo decine di volontari. Hanno arricchito la strada con sagome dei personaggi del presepe e oggetti tipici. Un percorso che si conclude su uno slargo di via Alberto Mario, dove è stato realizzato un grande presepe con luoghi, edifici e oggetti fatti a mano, ricco di tanti particolari.

Nel centro storico la parrocchia di San Francesco per il terzo anno consecutivo ha realizzato il presepe vivente col titolo “La comunità si fa presepe”. Utilizzando gli spazi esterni della chiesa e le vie e i cortili del quartiere, sono stati costruiti diversi ambienti che riproducono il paesaggio e i luoghi della Palestina. E tante persone raffigureranno i personaggi del presepe.

I giorni e gli orari di visita sono: domenica 22 dicembre dalle ore 18.30 alle 22.30; 26 dicembre dalle ore 18.30 alle 22.30; 29 dicembre dalle ore 18.30 alle 22.30, con la degustazione di ceci cotti e altri prodotti tipici locali.

Sulla scalinata del Calvario sono statue colloca le sagome dei protagonisti della Natività, creando un suggestivo effetto natalizio.

Nella chiesa della Provvidenza è stato realizzato un presepe in stile siciliano. Nel contesto di una collina, che raffigura le miniere di Aragona (ingresso, galleria di uscita, forno per la cottura dello zolfo, e sistemazione negli stampi), è possibile ammirare anche alcune scene tratte da novelle che Pirandello ha ambientato ad Aragona: Ciaula scopre la luna, La cassa riposta, Il corvo, La giara … ed altri avvenimenti storici accaduti ad Aragona. Con grande cura sono stati prodotti gli oggetti tipici della tradizione popolare, dal mondo contadino e agreste a quelli della pietà popolare.

La chiesa sarà aperta tutti i giorni festivi fino al 6 gennaio.

Caratteristico il presepe della Chiesa Madre. Sono state utilizzate le antiche statue di cartapesta del sec. XVIII inserite in un contesto abitativo locale, tipico del passato dei nostri paesi, dove sono collocati tantissimi attrezzi per i lavori casalinghi e agricoli in uso in quel periodo, e i frutti della nostra campagna arance, mandorle, noci, mandarini, e quelli che vanno scomparendo perché non rientrano nei criteri di mercato (“nespole d’inverno”, zinzuli – giuggiole, zorbi – sorbe), e  le piante aromatiche (rosmarino, alloro, origano).

Arricchisce il centro storico del paese il presepe in piazza Mercede (in attesa della conclusione dei lavori di restauro e della riapertura della chiesa), realizzato con sagome a grandezza naturale all’interno di una capanna che crea un grande effetto scenico.

La descrizione essenziale, purtroppo, non permette di cogliere l’originalità, la bellezza e il fascino che questi presepi suscitano.

Una iniziativa di grande valore religioso e sociale che serve a richiamare nella mente e nel cuore delle persone l’evento fondamentale del cristianesimo, e cioè la nascita del Figlio di Dio nella povertà di Betlemme.

Tutti questi presepi sono stati realizzati dai volontari delle comunità parrocchiali che manifestano, in questa maniera, l’attenzione concreta al territorio, favorendo la creazione del clima natalizio.

I presepi possono essere visitati tutti i giorni fino al 6 gennaio 2025.

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