Ars, fine anno rovente

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Entro domani l’Assemblea Regionale dovrà approvare l’esercizio provvisorio del bilancio. Polemiche su un altro disegno di legge “omnibus”. I dettagli.

A meno di due giorni dalla conclusione dell’anno 2020 la Sicilia non ha il bilancio di previsione per il 2021 e nemmeno una legge che autorizzi l’esercizio provvisorio. Il relativo disegno di legge è stato approvato dalla giunta Musumeci e poi è stato trasferito a Palazzo dei Normanni dove l’Assemblea Regionale dovrà approvare l’esercizio provvisorio al fotofinish, ovvero entro domani, giovedì 31 dicembre. Si tratta di un esercizio provvisorio per due mesi, gennaio e febbraio, in attesa del giudizio di parifica della Corte dei Conti sul rendiconto 2019 della Regione atteso il 29 gennaio. Nel frattempo a Sala d’Ercole giace il disegno di legge 893/A, battezzato “omnibus”, nel senso che contiene parecchia roba al suo interno, racchiusa tutta in un unico testo. Dunque, una sorta di stralcio, di collegato della Finanziaria. Contro tale disegno di legge “omnibus” tuonano le opposizioni. Il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Lupo, lo boccia senza mezzi termini, così: “L’Assemblea Regionale è bloccata perché i gruppi parlamentari di maggioranza ed il governo insistono per la discussione urgente del disegno di legge 893/A che poco o nulla ha a che vedere con la crescita del sistema produttivo regionale. È l’ennesima conferma di come il governo Musumeci abbia perso la bussola sfuggendo persino alle precise prescrizioni costituzionali in materia di contabilità pubblica”. E i deputati del Movimento 5 Stelle rilanciano così: “Dalla logica dei collegati dello scorso anno a quella degli stralci, solo per consentire ad alcuni deputati di piazzare qualche bandierina prima della chiusura dell’anno. Poco o nulla di veramente urgente che andasse approvato con urgenza. Si tratta dell’ennesimo disegno di legge omnibus zeppo di scampoli di fine anno e di norme spot che nulla hanno a che fare con la chiusura del 2020. Gli accordi raggiunti in sede di capigruppo erano ben diversi. Si dovevano fare norme solo per assicurare gli stipendi e quelle a carattere di somma urgenza e invece si è tirato fuori dal cilindro l’ennesimo escamotage per consentire a qualche norma che sta a cuore a qualcuno di imboccare una corsia preferenziale rispetto a tante altre che restano al palo. Non capiamo infatti che urgenza legata alla chiusura dell’anno abbiano norme spot come quella sulle facoltà di assunzione della Regione o sullo svolgimento delle procedure di concorso, solo per fare qualche esempio”.

 

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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