Chiesto l’ergastolo per Antonio De Pace, l’infermiere 27enne assassino che secondo l’accusa ha ucciso la fidanzata e studentessa in Medicina e Chirurgia Lorena Quaranta, di Favara, il 31 marzo 2020. La massima pena è stata chiesta questa mattina dal Pubblico Ministero Roberto Conte al termine della requisitoria in cui ha sottolineato i futili motivi alla base dell’omicidio avvenuto a Furci Siculo. Si attende adesso la sentenza in primo grado prevista il prossimo 29 giugno.
A febbraio scorso De Pace, originario della Calabria, era stato dichiarato capace di intendere e di volere e quindi imputabile, al termine della perizia effettuata per conto della Procura dal professore Stefano Ferracuti che aveva evidenziato l’assenza di “disturbi psichiatrici” nel ragazzo, all’epoca dei fatti vittima di una “importante condizione ansiosa”.
Dopo l’assassinio, avvenuto il 31 marzo del 2020, il De Pace si è procurato dei tagli prima di chiamare i carabinieri. Alla base sembra esserci una sola “giustificazione”, inusuale quanto agghiacciante: uno stato d’ansia che lo tormentava da giorni da giorni avrebbe tormentato il 27enne, provocato dalla paura di essere stato contagiato dal coronavirus insieme alla stessa Lorena. Ipotesi successivamente smentita dai tamponi effettuati su entrambi dal personale sanitario