Autore: Lelio Castaldo

Quando qualche giorno fa il sindaco pubblicò un posto che inneggiava alla festa di San Calogero, i soliti detrattori (o odiatori sociali) si sono scatenati. Vulemu l’acqua! Una serie di commenti che nulla ci entravano con quanto scritto dal primo cittadino. E siccome questa gente è totalmente isolata e messa di lato, non ha perso tempo per approfittare del post di Miccichè per sferrare odio e lerciume. Peggio è stato fatto ieri sera nel corso dello spettacolo di Nino Frassica. I soliti contestatori hanno aspettato il momento il momento propizio…

Crisi idrica, consiglio straordinario, solite facce, solite associazioni, solite lagne e luogo meno adatto per impiantare la protesta. Hanno parlato, sullo scranno, ognuno di loro con un pezzo di carta in mano. Per qualcuno si stava meglio quando si stava peggio; il prete ha garantito una intercessione con il Padre Eterno affinchè madre acqua ricominciasse a piovere dal Regno dei Cieli; poi, un simpatico signore, perbene, quasi un pesce fuor d’acqua se si considera che appartiene alla associazione Agrigento punto e a capo, dove spesse volte si trascende in accuse…

E questi signori, hanno giurato fedeltà ad Agrigento affinchè con il proprio contributo potessero migliorare le sorti della città. Minchiate orbe. Consiglio comunale di ieri; c’è da approvare il piano triennale delle opere pubbliche, cioè quel piano che rivolterebbe come un calzino la città di Agrigento per la sistemazione delle opere prime, a cominciare dalle strade per finire nella illuminazione. Non solo; l’approvazione di questo atto costituisce l’elemento propedeutico ed essenziale per dare il via alla approvazione del bilancio comunale. Ebbene, gentili lettori, l’atto di ieri è forse il più…