In Sicilia solo 32 Comuni su 390 hanno approvato il bilancio alla scadenza del termine. Armao invoca la riforma della normativa e un incontro con il governo nazionale.
Lo scorso lunedì 31 maggio è scaduto il termine, e solo 32 Comuni siciliani, su 390, hanno approvato i bilanci di previsione 2021-2023. L’unico capoluogo che ha approvato il bilancio è Messina. La stessa scadenza del 31 maggio è imposta per i bilanci delle ex Province, e solo la provincia di Trapani è in regola. Una proroga al 31 luglio è prevista solo per i Comuni che hanno incassato anticipazioni di liquidità. Tra i 32 Comuni virtuosi, ovvero che hanno approvato il bilancio entro il 31 maggio, vi sono i Comuni agrigentini di Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Palma di Montechiaro, Sant’Angelo Muxaro, Santa Margherita Belice e Siculiana. In caso di mancata approvazione dei bilanci, e in assenza di proroghe, la Regione invia dei commissari ad acta nei Comuni inadempienti. Qualora i bilanci dei commissari siano respinti dai Consigli comunali, la legge prevede lo scioglimento degli Enti. Ebbene, adesso la Regione Siciliana si schiera al fianco dei Comuni dell’isola auspicando una riforma della normativa nazionale che consenta agli Enti locali, ormai non più in grado di sostenere l’attuale sistema, di potere concludere i bilanci senza difficoltà. Infatti, il vice presidente della Regione, e assessore all’Economia, Gaetano Armao, afferma: “E’ estremamente urgente un intervento legislativo per consentire agli Enti locali di amministrare le proprie finanze senza essere costretti allo stallo. Ho fatto presente la situazione critica, che riguarda moltissimi Comuni in tutto il Mezzogiorno, in una lettera inviata al vice ministro dell’Economia, Laura Castelli, chiedendole un incontro urgente con l’Associazione dei Comuni di Sicilia per affrontare le questioni concernenti il finanziamento delle Autonomie locali alla luce della normativa nazionale”. E poi Armao spiega ancora: “In precedenza avevamo già prospettato al ministro dell’Economia, Daniele Franco, la questione del fondo crediti di dubbia esigibilità, che incide pesantemente sulla capacità di spesa dei Comuni, ma da un confronto con la Ragioneria generale è emersa l’impossibilità di intervenire senza che mutino le norme di legge”. E poi l’assessore prospetta: “La Regione Siciliana da tempo ha preso in carico questa ‘battaglia’, abbiamo già fatto molti incontri specifici, stiamo avviando un percorso per rafforzare la capacità di riscossione. Ho già rassicurato il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che, d’intesa con l’assessore agli Enti locali, Marco Zambuto, interverremo da subito, e a giorni potremo liquidare il fondo perequativo di solidarietà”. E poi Gaetano Armao conclude: “A breve incontrerò il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, per sollecitare la convocazione, già richiesta in precedenza, di un tavolo sul tema dei livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni, anche in vista del varo di un disegno di legge sul regionalismo differenziato”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)