La presidenza del Consiglio dei ministri boccia dieci articoli della Finanziaria siciliana. Tra gli altri, cancellato l’articolo sulla stabilizzazione dei precari Asu.
Per tanti si tratta della cronaca di una morte annunciata: la Finanziaria regionale siciliana, approvata lo scorso 1 aprile, è stata parzialmente impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha sostituito il Commissario dello Stato preposto alla valutazione. Vittime dell’impugnativa sono dieci articoli, bocciati dai ministri dell’Economia, della Salute e della Pubblica amministrazione. La bocciatura più grave è il no all’articolo 36 sulla stabilizzazione dei precari Asu, ovvero 4.571 persone, impegnate in Attività socialmente utili, che da più di 24 anni attendono il contratto a tempo indeterminato. Perché l’articolo 36 è stato cancellato? Perché violerebbe diversi principi costituzionali: parità di trattamento dei lavoratori, pareggio di bilancio, accesso al pubblico impiego, copertura finanziaria e oneri a carico del bilancio. E poi l’articolo 117 sulla stabilizzazione del personale in Enti Locali allorchè la Regione avrebbe sconfinato nella competenza statale. No del governo anche su altri articoli relativi al personale: l’assegnazione della retribuzione sostitutiva ai dipendenti della Cuc, la Centrale unica di committenza, e poi il riconoscimento, retroattivo, di scatti di anzianità di servizio al personale “ex Arra”, oggi Osservatorio delle Acque del Dipartimento regionale Rifiuti. Stop anche ad alcune norme di ambito socio-sanitario, come per esempio gli articoli della Finanziaria relativi ai progetti di assistenza agli studenti disabili, l’articolo che istituisce i Centri regionali di diagnosi prenatale, il contributo, da quantificare di volta in volta, all’Istituto zooprofilattico della Sicilia per la prevenzione di malattie trasmissibili dagli animali all’uomo, e l’incremento orario ai veterinari specialisti ambulatoriali. Tra gli altri, come gli articoli che avrebbero introdotto delle novità farmaceutiche, non è salvo nemmeno l’articolo sull’ok alla “cannabis terapeutica” con l’avvio di progetti per la fornitura secondo il fabbisogno accertato dalle Autorità Sanitarie nazionali. A fronte di quanto accaduto, l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, commenta: “L’impianto della manovra finanziaria è assolutamente salvo e corretto. La Ragioneria generale aveva avanzato sospetti di incostituzionalità su 46 norme. Alla fine la legge di bilancio è passata indenne al vaglio, e su quella di stabilità l’impugnativa riguarda una decina di norme, il 90 per cento di iniziativa parlamentare. Su 115 articoli della Finanziaria ci sta che una decina siano contestabili. Tutte le vestali che avevano detto che la manovra sarebbe saltata dovrebbero prenderne atto”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)