Come è noto, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e il Ministero per lo Sviluppo Economico stanno conducendo una sperimentazione che attualmente coinvolge ben 120 Comuni italiani sulla nuova tecnologia G5 e tali Comuni potrebbero diventare di più nei prossimi mesi.
Ebbene, il Sindaco on. Maria Grazia Brandara ha scritto sia all’Autorithy sia al Ministero (oltre che all’ARPA-Sicilia, alla Prefettura/UTG di Agrigento e all’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità) per conoscere se ci sono progetti per introdurre nel territorio del Comune di Naro le infrastrutture e gli impianti intesi a consentire l’avvio delle tecnologie 5G.
Non solo. Il Sindaco ha anche emesso un’apposita determinazione per impedire sperimentazioni della tecnologia del 5G nel territorio della Città di Naro. Ciò nelle more che siano prodotte sufficienti evidenze scientifiche che stabiliscano l’innocuità di tale tecnologia in relazione alla salute umana o, comunque, nelle more che il Governo vari un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari, coinvolgendo attivamente tutti gli Enti Pubblici preposti al controllo ambientale e sanitario.
Con la stessa determinazione, Maria Grazia Brandara ha devoluto all’Ufficio Tecnico Comunale e, per quanto di competenza, al Corpo della Polizia Amministrativa il compito di adottare ogni opportuno atto ed intervento per minimizzare il rischio sanitario eventualmente discendente dalla tecnologia 5G a discapito della salute della popolazione locale.
DICHIARAZIONE DEL SINDACO:
“Ho temporaneamente vietato la sperimentazione delle tecnologie 5G nel territorio comunale sulla base dei poteri che mi conferisce la legge regionale n. 7/1992 e l’art. 3-ter del Decreto Legislativo n.152/2006.
Quest’ultimo assegna ai Comuni il compito di tutelare l’ambiente con azioni ispirate al principio della precauzione e, quindi, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente.
Quale Sindaco, ho il dovere di garantire lo sviluppo e il progresso delle tecnologie, ma anche quello di garantire la salute della popolazione.
Qualora le evidenze scientifiche diventerebbero tali da assicurare l’innocuità della tecnologia 5G nei confronti della salute della locale popolazione, io toglierò il divieto”.