Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia, interviene a margine della diffusione a mezzo stampa di una nota da parte del CIMO e della Federazione CIMO-FESMED per esprimere alcune considerazioni di replica: “le criticità evidenziate nella nota si inscrivono nella cronica carenza di medici che caratterizza l’intero panorama nazionale e che purtroppo riguarda diffusamente diverse specialità e non soltanto quelle della pediatria e della neonatologia. La conclamata e non nuova questione degli organici ridotti non può comunque rappresentare un alibi per l’Azienda, ed è ovvio che l’ASP di Agrigento sia costantemente determinata ad assicurare il miglior servizio possibile all’utenza provinciale ottimizzando le risorse professionali esistenti. In quest’ottica prevale la logica del fare aldilà dei sofismi e seguendo criteri di gestione aziendale che, in quanto tali, non si incentrano su un singolo ospedale ma guardano alla dimensione complessiva dell’offerta sanitaria in tutta la provincia, si ricorre ai sistemi organizzativi che permettono di tamponare la carenza di professionisti e la distribuzione non ancora omogenea tra i cinque presidi ospedalieri. Va da sé – continua il commissario – che le scelte spesso prese in urgenza possono risultare gravose per un medico costretto a spostarsi verso una sede di lavoro diversa rispetto a quella dell’ospedale dove abitualmente presta servizio ma le soluzioni sono spesso inevitabili per l’interesse della collettività e, devo dire, che la comprensione e lo spirito di collaborazione dimostrati nella maggior parte dei casi dai professionisti risultano encomiabili. Pur tra diverse difficoltà si cerca di ottenere buoni risultati organizzativi anche se non ottimi in considerazione delle carenze d’organico contingenti. Ma, si sa, che l’ottimo è nemico del buono o, se si preferisce, ‘il meglio è nemico del bene’ quando dinanzi a risultati difficili ma realizzabili si contrappongono soluzioni perfette ma irrealizzabili, almeno al momento”.
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