“Carica delle 104”, chiesto il rinvio a giudizio per 47 persone tra medici, insegnanti e falsi invalidi. I nomi

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Il sostituto procuratore della Repubblica, Paola Vetro, ha chiesto la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 47 persone coinvolte in un altro filone di inchiesta sull’ormai nota “Carica delle 104”, un sistema che coinvolge medici, insegnanti e presunti falsi invalidi facendo leva sulle agevolazioni della legge 104 garantendo, a chi non aveva diritto, di potere usufruirne ottenendo tutti i vantaggi del caso (trasferimenti, invalidità civile). La prima udienza preliminare è stata fissata il prossimo 4 ottobre 2021.

Questi i nominativi dell eèersone coinvolte nella vicenda e per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio: Antonio Alaimo, 60 anni di Favara; Alessandra Alfano, 44 anni di Agrigento; Giovanni Baio, 63 anni di Raffadali; Antonina Barbaro, 52 anni di Raffadali; Elisa Rita Capraro, 44 anni di Agrigento; Giusi Cardella, 45 anni di Raffadali; Carmelina Chianetta, 46 anni di Favara; Dario Criminisi, 41 anni di Agrigento; Serafina Cinquemani, 47 anni di Favara; Anna Rita Consolo, 51 anni di Siculiana; Giuseppa Costanza, 45 anni di Favara; Eleonora Crapanzano, 47 anni di Favara; Maria Distefano, 47 anni di Agrigento; Domenico Drago, 64 anni di Favara; Giovanna Failla, 52 anni di Favara; Grazia Maria Fanara, 44 anni di Favara; Nadia Gagliano, 47 anni di Siculiana; Rosario Marturana, 58 anni di Favara; Giovanna Montaperto, 61 anni di Agrigento; Lella Morreale, 57 anni di Agrigento; Giuseppe Moscato, 48 anni di Favara; Antonina Panarisi, 57 anni di Raffadali; Stefano Piazza, 38 anni di Favara; Giuseppina Parello, 42 anni di Favara; Giuseppina Pirrera, 52 anni di Favara; Carmela Piscopo, 54 anni di Favara; Anna Pullara, 44 anni di Favara; Antonio Ragusa, 54 anni di Raffadali; Riccardo Ragusa, 46 anni di Raffadali; Rossana Rampello, 42 anni di Raffadali; Maria Rizzo, 48 anni di Raffadali; Anna Maria Sammartino, 46 anni di Raffadali; Carlo Scibetta, 64 anni di Porto Empedocle; Carmelinda Sgarito, 45 anni di Favara; Maria Giovanna Varisano, 52 anni di Favara; Silvana Vita, 48 anni di Agrigento; Giuseppe Gallo, 68 anni di Naro; Paolo Santamaria, 66 anni di Aragona; Concetta Rubino, 58 anni di Palermo; Alfonso Russo, 72 anni di Aragona; Antonio Bosco, 68 anni di Favara; Alfonso Lo Zito, 62 anni di Agrigento; Giuseppe Candioto, 68 anni di Agrigento; Antonia Matina, 64 anni di Favara; Lorenzo Greco, 67 anni di Agrigento; Gerlando Taibi, 89 anni di Raffadali; Pasqualino Messina, 55 anni di Cattolica Eraclea; Salvatore Russo, 43 anni di Agrigento.

L’inchiesta iniziò grazie all’opera certosina della Digos di Agrigento che sventò un presunto giro di falsi certificati medici per ottenere un trasferimento nella propria provincia di residenza e ottenere vari benefici di legge e previdenze. Era il 30 marzo del 2019 quando il pubblico ministero del tribunale di Agrigento, Paola Vetro, faceva notificare i 54 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito, appunto, del secondo filone di inchiesta. Il provvedimento, allora, venne notificato a 14 medici accusati di avere rilasciato false certificazioni per patologie inesistenti o accentuate rispetto alla reale entità, e quaranta pazienti che, grazie a certificati falsi, avrebbero beneficiato di previdenze di vario tipo.

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